Subito un’azione sinergica su tutti i fronti per tutelare e difendere i nostri allevamenti da questa grave minaccia. È quanto chiede la Coldiretti Lombardia in riferimento al primo caso di Peste Suina Africana in Piemonte riscontrata nelle analisi sulla carcassa di un cinghiale trovato morto in provincia di Alessandria.
I pericoli della proliferazioni dei cinghiali denunciati più volte
Più volte abbiamo denunciato i pericoli della proliferazione e diffusione senza freni dei cinghiali – continua la Coldiretti Lombardia –. Non c’è più tempo, vanno messi in campo interventi concreti e incisivi. E' necessario riportare sotto controllo la gestione numerica di questi animali con modifiche alla norma nazionale e con il rafforzamento delle misure a livello regionale. In questa direzione – continua la Coldiretti Lombardia – va riconosciuto l’impegno annunciato dall’assessore all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi Verdi Fabio Rolfi di istituire la figura del delegato dell’imprenditore agricolo. Questa figura potrà intervenire nelle attività di contenimento del cinghiale sui fondi di sua proprietà. Importante è anche l’impegno di Regione Lombardia a sburocratizzare le pratiche per gli interventi dei controllori.
Virus letale per gli animali, non trasmissibile agli esseri umani
Il virus della Peste Suina Africana – continua la Coldiretti Lombardia – può colpire cinghiali e maiali. E altamente contagioso e spesso letale per gli animali. Ma non è, invece, trasmissibile agli esseri umani. Un possibile veicolo di contagio possono essere proprio i cinghiali, il cui numero negli ultimi anni si è moltiplicato in tutta Italia fino a superare i due milioni di esemplari secondo le ultime stime. Questi ungulati provocano danni ingenti agli agricoltori devastando campagne e raccolti. E costituiscono un grave rischio per la sicurezza dei cittadini, avvicinandosi ai centri abitati e provocando incidenti stradali anche mortali.
Il rischio che il contagio possa estendersi ai nostri allevamenti – continua la Coldiretti regionale - rappresenterebbe un gravissimo danno economico per le imprese. Soprattutto in un territorio come quello della Lombardia, prima regione in Italia per numero di maiali allevati. La situazione che ci troviamo ad affrontare – conclude la Coldiretti Lombardia – impone un attento monitoraggio. Anche per evitare che si possano generare strumentalizzazioni e speculazioni ai danni dei nostri imprenditori agricoli.