14 Luglio 2022
Siccità, in campagna si trincia il mais con un mese di anticipo

Nella campagna bergamasca gli agricoltori trinciano il mais in anticipo di circa un mese, a causa della siccità e delle alte temperature.  È quanto afferma la Coldiretti Bergamo in riferimento alla nuova grande ondata di caldo in arrivo sulla regione con picchi vicini ai 40 gradi, che andrà ad aggravare la situazione di emergenza nelle campagne.

In diverse aree del territorio provinciale – precisa Coldiretti Bergamo – stanno entrando in azione le trinciatrici per tagliare il mais da foraggio, sebbene le piante non siano ancora mature. Una scelta obbligata per gli agricoltori, per evitare di vedere seccare tutto in campo e perdere così completamente la produzione.

“Nonostante abbia fatto la scelta di destinare all’irrigazione del mais la poca acqua che avevo a disposizione – dice Bruno Biffi, agricoltore di Fara Gera d’Adda – molte piante stanno già seccando e per non perdere tutto ho deciso di anticipare di un mese la trinciatura, anche se le pannocchie non si sono ancora formate e il prodotto finale non sarà di grande qualità. Purtroppo ho già perso gran parte della produzione di fieno e non posso permettermi di perdere anche tutto il trinciato di mais. In stalla ho circa 200 capi bovini e rischio di non avere il foraggio per alimentarli nei prossimi mesi”.

È una corsa contro il tempo per cercare di salvare il salvabile – commenta Coldiretti Bergamo -  anche se nelle campagne già oggi si stimano cali di circa un terzo per le produzioni di orzo, frumento, mentre le perdite per i foraggi sfiorano ormai il 50%, così come il calo stimato per le rese nei raccolti di mais. Nelle stalle, poi, le mucche stanno producendo circa il 10% in meno di latte, ma siccità e caldo minacciano anche le mandrie che risalgono verso i pascoli di montagna in cerca di erba e temperature più fresche. La mancanza di acqua e il caldo rischiano di seccare i prati e di prosciugare le pozze dove si abbeverano gli animali.

Una situazione di grave crisi idrica che – afferma Coldiretti Bergamo  – accomuna la Bergamasca a molte altre zone della Lombardia e d’Italia, tanto che secondo la Coldiretti è di fatto in grave rischio per la siccità quasi la metà (46%) degli agricoltori italiani per un totale di 332mila imprese con la probabile estensione dello stato di emergenza per la siccità ad altre quattro regioni (Lazio, Umbria, Liguria e Toscana) annunciata dal Ministro dell'Agricoltura, Stefano Patuanelli dopo che il consiglio dei ministri lo aveva già deliberato per Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna. Siamo di fronte  a un impatto devastante sulle produzioni nazionali con danni che superano i 3 miliardi di euro.

 

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