Senza acqua dal Lago d’Idro per l’irrigazione dei campi è SOS per circa 7mila aziende agricole tra Bresciano e Mantovano. È l’allarme lanciato dalla Coldiretti Lombardia in relazione allo stop delle erogazioni irrigue dall’Eridio, nel sottolineare che senza risorse idriche è impossibile portare a termine i raccolti e garantire così la produzione di cibo.
Dal presidente nazionale della Coldiretti, Ettore Prandini – afferma la Coldiretti regionale – arriva l’appello rivolto all’Agenzia Interregionale per il fiume Po (AIPO), all’Autorità di Bacino distrettuale del fiume PO e agli assessori regionali Massimo Sertori e Fabio Rolfi affinché si faccia uno sforzo straordinario per consentire di continuare a garantire l’acqua ai campi per almeno una turnazione di altri otto giorni.
Nelle campagne lombarde intanto – prosegue la Coldiretti regionale – è corsa contro il tempo per cercare di salvare il salvabile con gli agricoltori che in diverse aree del territorio hanno iniziato a trinciare il mais da foraggio con circa un mese di anticipo per evitare di vedere seccare tutto in campo, mentre la raccolta del pomodoro spinta dalle temperature bollenti è iniziata nelle scorse ore con una settimana di anticipo.
Nonostante questo però – continua la Coldiretti Lombardia – già oggi a livello regionale si stimano cali di circa un terzo per le produzioni di orzo, frumento e riso, mentre le perdite per i foraggi si avvicinano ormai al 50%, così come il calo stimato per le rese nei raccolti di mais. Nelle stalle le mucche stanno producendo fino al 20% in meno di latte, ma siccità e caldo minacciano anche le mandrie che risalgono verso i pascoli di montagna in cerca di erba e temperature più fresche – continua la Coldiretti – con la mancanza di piogge che rischia di seccare i prati e abbassare le falde.
Uno scenario allarmante – conclude la Coldiretti regionale – soprattutto se si tiene conto che in Lombardia si producono oltre il 40% del riso made in Italy, il 45% del latte e il 34% di tutto il mais nazionale, ma si allevano anche la metà dei maiali italiani.