“Quella del Varesotto è un’agricoltura “di resistenza” che dona alla cucina tanti ingredienti con cui comporre ricette di tradizione, che vanno insegnate e tramandate”. Così ha esordito il preside dell’istituto alberghiero “De Filippi” di Varese nel presentare la “serata di cucina tradizionale” promossa venerdì sera (26 ottobre) presso il salone della scuola in via Brambilla con la collaborazione della Coldiretti provinciale.

“Quella del rettore, professor Giovanni Baggio, è una bella definizione, che rende il giusto merito all’impegno e alla fatica dei nostri imprenditori agricoli” ha detto il presidente di Coldiretti Varese Fernando Fiori, che alla fine della serata ha voluto complimentarsi con gli allievi di cucina e di sala che hanno allestito una cena da manuale, in grado di interpretare ed esaltare al meglio gli ingredienti stagionali e i prodotti dell’agricoltura prealpina, dal salame contadino con i kiwi al formaggio caprino con uva e miele di castagne, sino al flan di broccoli con fonduta di formaggella del luinese.

Una “serata di cucina tradizionale” con i prodotti dell’autunno, in cui non sono mancati il risotto con radicchio e toma di Maccagno con riduzione di rosso d’Angera e il raviolo di zucca ed amaretti di Saronno, prima dello stinco di maiale con le mele ed il tortino di patate e funghi.

La cena è stata anticipata, al mattino, da un incontro tra il responsabile di Campagna Amica Varese Paolo Sessa e gli studenti del “De Filippi”, il quale ha presentato ai ragazzi il mondo dell’agricoltura varesina, le sue iniziative territoriali ed i prodotti e le tipicità che possono essere utilizzati nella ristorazione. Un progetto volto a portare “l’orto in tavola” e che segue una proficua collaborazione attiva ormai da tempo: “Quello tra l’agricoltura del territorio e i “cuochi di domani” è una collaborazione importante e strategica” conclude il direttore della Coldiretti varesina Francesco Renzoni. “Insegnare ai nostri giovani chef a scegliere ed utilizzare i prodotti del territorio significa assicurare un futuro al paniere agroalimentare prealpino, fatto di prodotti d’eccellenza che, uniti alla professionalità culinaria, possono “esportare il territorio” e, nel contempo, offrire motivo d’attrattività turistica entro i confini della nostra provincia”.

Importante è stato, poi, “spiegare e promuovere il ruolo degli imprenditori agricoli di Campagna Amica che, con la loro presenza agli Agrimercati e l’apertura dei punti vendita aziendali, assicurano al pubblico e agli stessi ristoratori la possibilità di approvvigionarsi con frequenza periodica e breve di prodotti sempre freschi, genuini e di sicura rintracciabilità”.