Diventa finalmente Dop il Miele Varesino: notizia attesa per uno dei prodotti più rappresentativi – e ghiotti – della provincia prealpina. Lo scorso novembre si era registrato un importante passo avanti con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale Europea della domanda relativa all’ottenimento della Dop; e proprio l’altro ieri (1 aprile) lo stesso organo ne ha pubblicato l’iscrizione alle Denominazioni di origine protette (Dop): “Un risultato che ci rende orgogliosi e che apre ulteriori prospettive di valorizzazione” commentano il presidente e il direttore di Coldiretti Varese, Fernando Fiori e Francesco Renzoni. “Un risultato cui hanno lavorato, insieme alle istituzioni, anche i nostri produttori: e oggi sono ben circa 600 le imprese che producono questo straordinario miele”.
Risultato che consente anche di portare a 262 il numero delle Dop e Igp italiane italiane registrate in ambito comunitario, rinsaldando la posizione di primato che l'Italia detiene per le eccellenze agroalimentari di qualità.
Come riporta il disciplinare, il “Miele Varesino” è un miele monoflorale di acacia ad elevato grado di purezza dal punto di vista dell'origine del nettare. Il miele è peculiarmente liquido e presenta un colore chiaro, da trasparente a giallo paglierino, un odore leggero e delicato, privo di odori marcati e un sapore molto dolce. L'aroma è delicato, confettato e vanigliato.
La zona geografica di produzione si estende ai piedi delle Alpi, tra i fiumi Ticino ed Olona e tra i laghi Maggiore e di Lugano. Tale zona corrisponde al territorio della Provincia di Varese. La presenza in questa zona geografica di estese e continuative fioriture di Robinia pseudoacacia L. ha determinato, da almeno un secolo e mezzo, l'interesse per la pratica dell'apicoltura ed il successo della produzione del «Miele Varesino».
Il «Miele Varesino» è ricavato dal nettare bottinato dalle api sui fiori di Robinia pseudoacacia. Il polline di Robinia pseudoacacia è riscontrabile all’analisi melissopalinologica qualitativa. Il «Miele Varesino» deve inoltre possedere una percentuale di polline di Robinia pseudoacacia superiore al 25 % rispetto allo spettro nettarifero, calcolato escludendo i pollini di specie non nettarifere e i pollini interpretabili come contaminanti.
Particolare attenzione è posta all’etichetta, ove dovranno figurare la denominazione «Miele Varesino», l’acronimo «DOP» o per esteso «Denominazione di origine protetta», il simbolo dell’Unione, il logo identificativo del prodotto, le modalità di conservazione: «da conservarsi in luogo fresco e asciutto e al riparo dalla luce», il termine preferenziale di consumo: «da consumarsi preferibilmente entro: mese ed anno» corrispondenti a non più di 36 mesi dalla data di estrazione.
Per il confezionamento del «Miele Varesino» di acacia è previsto l’utilizzo di contenitori di vetro chiusi con tappo metallico su cui è posto un sigillo che deve riportare il logo identificativo del prodotto. Il sigillo verrà distribuito ai produttori che hanno dichiarato di accettare integralmente il disciplinare di produzione e che si sottopongono ai controlli.
Il logo del «Miele Varesino» di acacia è costituito da un disegno centrale su sfondo bianco costituito da tre esagoni di colore arancione dai quali si sviluppa verso l’alto un «fiore-ape» a 5 petali, affiancato da 3 montagne stilizzate di colore azzurro sotto le quali con spessori decrescenti seguono sei linee con funzione rappresentativa di lago, anch’esse di colore azzurro; una banda di colore giallo che circoscrivendo il disegno centrale, riporta con caratteri di colore blue le diciture «MIELE VARESINO D.O.P». e «di acacia»; una cornice di colore arancione che delimita il logo.