Anche il miele varesino paga gli effetti della troppa pioggia che ormai da settimane si riversa sull’intera fascia prealpina, raggiungendo anche la pianura con vere e proprie ‘bombe d’acqua’. Ma ad essere colpite sono tutte le produzioni agricole del territorio. “Gli effetti dell’ennesima perturbazione, che dall’inizio della settimana colpisce il territorio, stanno aggravando una situazione già precaria per molte colture” osservano Fernando Fiori e Francesco Renzoni, presidente e direttore di Coldiretti Varese.
Gli esiti pesanti si vedono già dalle difficoltà nel completare i raccolti dei cereali autunno-vernini come frumento, triticale, segale. Ma anche le prospettive di maturazione di uva e mais (che pure necessita di molta acqua per lo sviluppo) sono fosche: pur presentando un’imponente vegetazione, le varietà di granturco a ciclo medio-tardivo registrano infatti uno sviluppo contenuto quanto a lunghezza della pannocchia.
Come detto, la pioggia ed i temporali che non abbandonano il settentrione in un’estate da record per piovosità fanno quindi prevedere un taglio dei raccolti, che non risparmierà nemmeno le colture ortoflorovivaistiche, segmento strategico per l’agricoltura della nostra provincia.
Inoltre, sono da mettere ‘in lista’ i danni alle ortive e agli alberi da frutto e le ripetute trombe d’aria che, nelle ultime settimane, hanno provocato danni alle strutture aziendali, mentre la pioggia ha più riprese allagato stalle e ricoveri di attrezzature agricole.
“Non c’è da stare allegri, stiamo vivendo una fase di vera emergenza” evidenziano il presidente e il direttore di Coldiretti Varese. “La nostra struttura è al lavoro ormai da settimane per monitorare i danni del maltempo ma contro le incognite del tempo, purtroppo, c’è ben poco da fare”.
Non va meglio in alta collina. Nei prati l’erba c’è ma la pioggia e il freddo creano grosse difficoltà agli alpigiani saliti in quota, in un momento molto importante per l’attività zootecnica e lattiero casearia: in particolare sulle alte cime ossolane, si ha in questo periodo una fase di produzione molto importante per i più prelibati e richiesti formaggi d’alpeggio.
Ma ad essere colpito è pure il settore apistico, anch’esso molto importante per il territorio. Le api – sottolinea la Coldiretti - non volano per la troppa pioggia e non riescono a raggiungere il nettare dei fiori indispensabile per la produzione di miele varesino, il cui raccolto rischia di essere ridimensionato. Parimenti, gli stessi apicoltori si trovano a nutrire artificialmente i loro alveari.
“La difesa di vite ed alberi da frutto dalle malattie fungine sta comportando, peraltro, un aggravio di costi che le imprese agricole si trovano a dover sostenere. E ai danni diretti sulle coltivazioni si sommano quelli indiretti provocati dal calo di consumi dei prodotti stagionali come la frutta e verdura a causa delle condizioni climatiche non favorevoli”.