Legna a impatto zero e senza residui chimici. È questo il punto forte della produzione di Mattia Villajuan, ventiseienne di Cuasso al Monte (Va) esponente della nuova generazione di boscaioli lombardi. La sua attività è senza scarti: infatti, per il funzionamento dell’essiccatoio aziendale per la legna, utilizza il cippato ricavato dal recupero di ramaglie e parti di alberi altrimenti non utilizzabili. Un circuito virtuoso di recupero ecologico dei prodotti del bosco.
“Ieri al Circolo della Stampa Milano sono stati portati numerosi esempi di una ‘nuova agricoltura’ orientata verso il futuro” spiegano Fernando Fiori e Francesco Renzoni, presidente e direttore di Coldiretti Varese. “Dal ragazzo che ha fatto rinascere in Lombardia un’antichissima varietà di mais nero a quello che sperimenta il negozio mobile per le sue fragole “volanti”, solo per citarne alcuni. E c’è chi ha scelto la montagna per trovare una nuova dimensione di vita e di lavoro e chi ha inventato la carta d’identità elettronica per i suoi salumi”. E l’elenco esperienze ideate dai giovani imprenditori lombardi della Coldiretti potrebbe continuare ancora: in particolare, sono state oltre 80 le aziende lombarde iscritte all'Oscar Green 2014, il premio promosso da Coldiretti Giovani Impresa su tutto il territorio nazionale per evidenziare e dare spazio all'innovazione in agricoltura.
“Le esperienze testimoniate da Oscar Green confermano la voglia di fare degli agricoltori “under 40” che, nonostante la crisi, le difficoltà di accesso al credito e la burocrazia, scommettono sulla terra puntando sulla valorizzazione del territorio e sull’export” spiega Stefano Ravizza, delegato Giovani Impresa Lombardia.
Intanto, sempre più giovani dell’area prealpina, negli ultimi tempi, hanno scelto l’agricoltura per un radicale cambio di vita: è l’esempio di Gianluca, Gemmo 26 anni, dopo aver lavorato come operaio ha deciso qualche anno fa (nel 2011) di abbandonare il lavoro di operaio per cambiare vita. Radicalmente: ritorno alla terra, niente televisione uso dell’e-mail solo per le attività di impresa agricola. A Montegrino Valtravaglia coltiva nei suoi appezzamenti di terra ortaggi, frutta e piccoli frutti. Cavoli, verze, carote, zucchine, peperoni e pomodori – ma anche kiwi, meloni e mirtilli - sono apprezzati negli Agrimercati di Campagna Amica del territorio.
Cresce inoltre il numero degli studenti universitari che, anche dalla provincia prealpina, sceglie di focalizzare sull’agricoltura i propri studi accademici, vedendo prospettive di futuro nei mestieri della terra. Complessivamente, egli anni peggiori della crisi, fra il 2009 e il 2014, gli studenti che hanno deciso di iscriversi al primo anno di un corso di laurea in Scienze Agrarie e Alimentari dell’Università Statale di Milano e dell’Università Cattolica sono raddoppiati, passando da 739 a 1.473 registrando un +99,32% (dati aggiornati alla prima settimana di maggio 2014).
Un boom - trainato dai ragazzi che scelgono corsi universitari più legati alla valorizzazione del Made in Italy: oggi gli studenti che stanno studiando Agraria negli atenei lombardi sono 7.065 contro i poco più di cinquemila 5.299 del 2009, con un aumento di oltre il 33%.