15 Ottobre 2020
L’olio bresciano torna protagonista dopo una stagione difficile

"Dopo un 2019 difficile, caratterizzato dalla mancata produzione di olio a causa di condizioni climatiche avverse e attacchi patogeni, oggi torna il sole sull’olio bresciano”. Con queste parole Nadia Turelli, vicepresidente di Coldiretti Brescia e imprenditrice olivicola del Lago d’Iseo racconta la situazione positiva di questa nuova annata che la vede impegnata, insieme alla sorella Elisa, nella raccolta di olive avviata questa settimana negli oltre 19 ettari di uliveti nel territorio di Sale Marasino.

Nonostante gli episodi di maltempo, che anche quest’anno non hanno risparmiato diverse attività agricole sul territorio provinciale, il settore olivicolo registra oggi una buona situazione produttiva, tanto in termini di qualità quanto a livello di quantità, e vede nella valorizzazione del prodotto un ulteriore punto di forza. “L'etichettatura in ambito olivicolo – precisa Nadia Turelli - è uno strumento determinante per garantire ai consumatori una scelta di acquisto consapevole e rappresenta uno strumento di tutela e di tracciabilità per i produttori”.

Valorizzare l'olio bresciano

“I prodotti italiani sono i più sicuri - racconta Simone Frusca, responsabile ufficio tecnico Coldiretti Brescia e referente del settore olio -. L'olio extra vergine di oliva bresciano, lombardo e italiano, è per eccellenza uno degli alimenti che più rappresenta l'Italia nel mondo, viene consigliato in ogni dieta e deve essere inserito nell’alimentazione dei bambini già dai primi mesi di vita”.

Altro aspetto determinante per la tutela e lo sviluppo dell’olivicoltura è la commercializzazione del prodotto. “La necessità degli olivicoltori – racconta Silvano Zanelli, olivicoltore del Garda e Presidente di AIPOL (Associazione interprovinciale produttori olivicoli lombardi) - è quella di avere una produzione annua costante, per consolidare i mercati di riferimento. Attraverso una collaborazione sinergica con Coldiretti Brescia, GAL Garda Valsabbia e Regione Lombardia,  puntiamo ad attivare nuove azioni necessarie per continuare a migliorare la qualità dell'olio. Ma anche ad assicurare la continuità produttiva degli olivi lombardi, in particolare le varietà autoctone come il casaliva e la sbresa”.

E’ altrettanto determinante continuare a sviluppare progetti utili a contrastare lo sviluppo della cimice asiatica e di altre fitopatie aggressive, che rischiano di creare danni alle olive. Problemi che si riflettono poi negativamente sulla produzione di olio e sulle attività degli imprenditori agricoli del territorio.

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