VARESE – Trattori-spazzaneve in azione per garantire la viabilità dopo l’inizio della copiosa nevicata che, dopo l’anticipo di mercoledì, sta interessando tutta la provincia di Varese, portando peraltro un repentino e stabile abbassamento delle temperature (la colonnina di mercurio scenderà stabilmente sottozero per tutta la prossima settimana, con temperature massime non superiori a 5/6 gradi nel cuore della giornata).
Già nei giorni scorsi, anche i trattori degli agricoltori della Coldiretti sono stati allertati per lo sgombero neve e sono scesi in strada per la distribuzione del sale contro il pericolo del gelo. Come sottolinea la maggiore organizzazione agricola provinciale, “i mezzi agricoli sono fondamentali per consentire la circolazione e garantire la viabilità grazie alla maggiore tempestività di intervento, anche nelle aree più interne e difficili”.
La figura dell'"agricoltore spazzaneve" è nata - spiega la Coldiretti - grazie alla legge di orientamento che consente alle pubbliche amministrazioni di stipulare convenzioni con gli agricoltori per lo svolgimento di attività funzionali "alla sistemazione e manutenzione del territorio" anche attraverso l'utilizzo di mezzi meccanici agricoli.
Agricoltura mobilitata, quindi, ma anche preoccupata per i temuti contraccolpi del gelo: con il brusco abbassamento delle temperature, infatti, rischiano di soffrire verdure e ortaggi coltivati all’aperto dopo un lungo periodo di clima insolitamente mite.
“Nelle campagne – sottolinea il presidente di Coldiretti Varese Fernando Fiori – se le temperature scendono sotto lo zero per lungo tempo sono a rischio le coltivazioni invernali come cavoli, verze, cicorie e broccoli ma lo sbalzo termico improvviso ha inevitabilmente un impatto anche sull’aumento dei costi di riscaldamento delle produzioni in serra: questo, in particolare, provoca contraccolpi pesanti per il comparto florovivaistico, che nel 2020 sta vivendo il suo anno più nero causa lockdown”.
C’è il rischio – continua Coldiretti Varese - che si alimentino le speculazioni in una situazione in cui sono stati registrati aumenti dei prezzi al consumo del 5,5% per la frutta fino all’8,7% per le verdure dall’Istat a novembre ma, di contro, nei campi si registrano tagli nei compensi pagati agli agricoltori.