Dovranno “parlare lombardo” le piante e i fiori che saranno messi lungo le grandi arterie stradali della regione. Lo ha confermato l’assessore Alessando Colucci che all’interno della giunta Formigoni si occupa di sistemi verdi e paesaggio e che questa mattina a Milano ha partecipato insieme al collega Gianni Rossoni (istruzione e lavoro) al vertice con i rappresentanti della Coldiretti arrivati da tutte le province.
La Coldiretti ha chiesto l’introduzione di una “clausola km zero” per gli appalti verdi sulle grandi opere per evitare che i lavori vadano solo a grandi general contractor senza un reale legame con il territorio. “La proposta è valida, bisogna solo esaminare la sua applicabilità rispetto a norme nazionali esistenti – ha detto Rossoni – per questo apriremo un tavolo di consultazione tecnica in modo da gestire una programmazione che interessi tutti il settore florovivaistico”. L’assessore del Pirellone ha anche confermato la volontà di: limitare il consumo di suolo e di recuperare le aree industriali abbandonate attraverso investimenti agricoli.
Ma a parlare lombardo, almeno per un 20 per cento delle loro attività, dovranno essere anche le scuole attraverso accordi con le aziende agricole sia per le iniziative didattiche legate all’alimentazione, sia per i prodotti usati nelle mense. Questo almeno nei progetti di Coldiretti che l’assessore regionale Gianni Rossoni ha detto di condividere, coinvolgendo però sia la Direzione scolastica regionale sia l’Anci Lombardia (l’associazione dei comuni) per una gestione dei servizi di trasporto delle scolaresche nelle fattorie didattiche.
In attesa di un progetto a livello regionale, Coldiretti è già andata in 250 scuole lombarde incontrando circa quattromila studenti. “Crediamo nel valore dell’educazione delle nuove generazioni – commenta Nino Andena, Presidente della Coldiretti Lombardia – per questo un potenziamento delle iniziative regionali all’interno della scuola rappresenta una misura strategica non solo per le aziende agricole ma per la crescita stessa della società di domani”.
(28/06/2010)
Fabio Bonaccorso
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