Dalle mozzarelle di bufala padana alle orchidee di Lombardia. Sono solo alcune delle novità presentate questa mattina, lunedì 7 giugno 2010, presso il Palazzo dei Giureconsulti, in piazza Mercanti a Milano durante la consegna degli Oscar Green, il riconoscimento che ogni anno la Coldiretti assegna alle imprese più innovative del settore. Durante la mattinata è stato fatto anche il punto della situazione sui giovani in agricoltura, sulle risorse messe a disposizione dalla Regione Lombardia per gli “start up” delle nuove aziende e il rafforzamento di quelle esistenti.
I “magnifici 7” premiati oggi sono realtà dove il passaggio generazionale è in corso o è appena avvenuto e dove gli innesti di nuove idee imprenditoriali diventano strategici per il rafforzamento dell’attività. E così, ad esempio, si passa da chi si è reinventato allevatore e produttore di formaggi di bufala campana in pianura padana al floricoltore che ha fatto delle orchidee un’attività a livello internazionale in America ed Europa, si va dalla creatrice di “salumi su misura” realizzati in base alle richieste del cliente al giovane che ha salvato dall’estinzione il fagiolo borlotto tipico della Lombardia.
In vincitori dell’Oscar Green 2010 stati individuati fra un gruppo di quasi 60 aziende arrivate in finale che, a loro volta, erano uscite vincitrici da una prima selezione all’interno di centinaia di realtà della Lombardia. Le categorie in concorso sono: Esportare il territorio, Stile e cultura d’impresa, Oltre la filiera, Sviluppo locale, Sostieni il clima, Campagna Amica. C’è anche il riconoscimento speciale Agrifidi dedicato a “Analisi e valutazione economico finanziaria delle imprese agricole”.
“Il nostro è un settore in continuo movimento – spiega Nino Andena, Presidente regionale di Coldiretti – e l’Oscar green è il riconoscimento di un lavoro di innovazione e sviluppo che gli agricoltori portano avanti ogni giorno per rispondere alle esigenze dei consumatori e stare sul mercato garantendo tutta la qualità del Made in Italy”. Il giovane imprenditore agricolo lombardo ha in media 29 anni, un titolo di studio di scuola superiore, viene da un tradizione di famiglia dedicata al lavoro della terra e in alcuni casi non ha voluto impegnarsi subito nello stesso settore dei genitori, dedicandosi invece ad altro. Dopo, però, il richiamo di una tradizione e di una storia radicata lo hanno riportato in azienda dove ha applicato idee e innovazioni, come si vede in alcuni casi premiati con l’Oscar Green.
Le schede dei vincitori per ogni categoria
Esportare il territorio
Premio al “re delle orchidee” Edmondo Pozzi, 31 anni, di Casciago (Varese): vende in azienda e on line, esporta in Europa Centrale e in America del Nord, organizza corsi di coltivazione e mostre, studia e realizza nuovi ibridi che alleva in laboratorio, 44 nuove orchidee sono anche registrate a livello internazionale. Alcune delle sue creazioni sono al New York Botanical Garden. Il suo slogan è: “Se il mondo sarà salvato dalla bellezza, le orchidee faranno la loro parte”.
Stile e cultura d’impresa
I vincitori sono i tre fratelli Parmeggiano, Manuel 25 anni, Michela di 20 anni e Paolo di 22 anni, l’azienda si trova a Bettola di Pozzo D’adda (Milano) e il loro motto è “Dall’erba medica alla bistecca”. Coltivano mais, pisello proteico, orzo, soia, fieno, allevano bovini da carne (razza limousine), suini, pollame, volatili, macellano in azienda e fanno anche salumi. Vendono i loro prodotti nello spaccio e tutta la famiglia è impegnata in azienda dove si usa energia pulita a km zero grazie a un impianto fotovoltaico. In allevamento usano un sistema automatico di pulizia della stalla, i suini hanno spazi a ventilazione naturale, i polli sono allevati a terra sull’erba con almeno 10 metri quadrati di superficie a testa. Stanno aprendo agriturismo, fanno ricerche sulle le ricette di cucina applicabili ai loro prodotti e diverse delegazioni di allevatori irlandesi e giapponesi si sono interessate negli anni a questa esperienza di azienda agricola globale.
Oltre la filiera
“Quando la bufala diventa padana”: dalla mozzarella al formaggio nella pianura cremasca. Il vincitore di questa categoria si chiama Gianfranco Mandotti, 35 anni, di Palazzo Pignano (nell’area cremasca della provincia di Cremona): alleva bufale e produce latte, formaggi, mozzarelle, yogurt, salumi e gelati tutto grazie a questa razza bovina. Organizza degustazioni a base di piatti di bufala: dal brasato alla grigliata, dalla polenta con carne di bufala agli accostamenti dei suoi prodotti con diversi tipi di birra.
Sviluppo locale
“La rinascita del fagiolo lombardo” parte da Gambolò (Pavia) grazie a Cristiano Magenta Biasina, 29 anni. La sua azienda è l’unica detentrice del seme del fagiolo borlotto rampicante, che produce con antiche tecniche di lavorazione manuale usando il sostegno tradizionale quadripede in cannuccia di palude e legno di salice, il prodotto viene lasciato essiccare in campo per poi essere raccolto, la lavorazione avviene sull’aia della cascina sempre manualmente con la verga per la battitura, il vintulin per la pulitura dalle impurità e gli etacci per la calibratura. Quindi i fagioli lombardi sono venduti in sacchetti di 250 grammi, 500 grammi e un chilo. Vengono realizzati anche biscotti e torte a base di fagiolo. La rinascita del borlotto padano è partita nel 2006 mettendo in rete 6 aziende che sono partite con 10 quintali di prodotto e creando una “banca del fagiolo” dove è custodita la semente originaria.
Sostieni il clima
Alessandro Lorini, 31 anni, di Travagliato (Brescia) ha trovato la sua strada creando “energia pulita dai pioppi” grazie a un impianto da un megawatt che come carburante naturale usa le piante che coltiva sui 150 ettari della sua azienda e che vengono trasformati in elettricità e calore grazie a un impianto interrato a 6 metri di profondità che riduce anche l’impatto visivo-paesaggistico oltre a quello ambientale, all’esterno appare solo la casa dell’energia. La sua azienda riduce i gas serra, produce energia pulita e punta a teleriscaldare 350 famiglie del comune di Travagliato riducendo inquinamento e i costi della bolletta.
Campagna Amica
Lorena Gambaretto, 30 anni, di Rodigo (Mantova), alleva maiali e produce carne e “salami su misura” per ogni esigenza in base alle richieste dei consumatori (con o senza aglio, diversi tipi di budello e macinatura), fa anche piccola gastronomia con prodotti già cotti e pronti da consumare, vende in azienda dove nel 2009 ha aperto lo spaccio e anche nei mercati di Campagna Amica, ai clienti di altre province spedisce a casa i suoi salami con dei corrieri. Prevede uno sviluppo della sua attività “perché la gente è sempre più disposta a muoversi per cercare prodotti di qualità”
Premio speciale Agrifidi
Analisi e valutazione economico finanziaria delle imprese agricole
“Dalle rose al bed&breakfast” Carlo Donini, 40 anni, Davide Vecchi, 39 anni e Paolo Vecchi di 30 anni, a Trescore Balneario (Bergamo) hanno cercato di diversificare al massimo l’attività nella loro azienda “Molino dei frati” che ha sede in una tipica cascina bergamasca che ha conservato e ristrutturato dal punto di vista architettonico. Coltivano alberi da frutta, erbe officinali, ortaggi, vite, allevano bovini, pollame, si dedicano alla vendita diretta di verde da giardino e fiori (primule, begonie, rose, gerani), producono vini Valcalepio doc e Moscato passito Doc, hanno aperto un bed&breakfast di 5 stanze e organizzano corsi di potatura e composizione floreale.
Fabio Bonaccorso
comunicazione.lombardia@coldiretti.it
347/0599454
Comunicato stampa Coldiretti Pavia
Pavia premiata all’Oscar Green: Cristiano Magenta Biasina tra i vincitori lombardi con il fagiolo borlotto di Gambolò
Milano, 29 anni, imprenditore agricolo, ha riportato in auge la coltivazione del Fagiolo Borlotto rampicante di Gambolò. Cristiano Magenta Biasina è stato premiato, questa mattina a Palazzo Giureconsulti, in Piazza Mercanti a Milano, tra le oltre sessanta imprese che hanno partecipato alla selezione lombarda di Oscar Green.
L’ambito premio, che ogni anno Coldiretti assegna alle imprese più innovative, è stato assegnato ad altre sei aziende nelle diverse categorie previste.
Insieme a Cristiano Magenta Biasina hanno partecipato per la provincia di Pavia, Davide Carlini di Certosa, produttore di birra cruda; Francesca Castoldi di Robbio, produttrice di riso; Laura Culacciati, di Val di Nizza, produttrice di ortofrutta e confetture, Maria Carmela Martina di Ponte Nizza, frazione Pizzocortno, con i suoi formaggi, Giorgio Mercandelli di Godiasco, produttore di vino naturale; Sabina Ogliari di Certosa di Pavia, con il proprio spaccio di prodotti agricoli; Cesare Orlandini, di Cervesina che ha presentato la pasta biologica; Matteo Vidali di Castelletto di Branduzzo produttore di farine biologiche e di salumi e Gianenrico Vercesi in qualità di presidente di Agrimercato Pavia.
L’iniziativa dell’imprenditore di Gambolò l’ha portato a realizzare la banca del seme di fagiolo borlotto e ha indotto altre sei aziende della zona a investire, riscoprendo un prodotto tradizionale in precedenza dimenticato. Il fagiolo, coltivato, raccolto e lavorato secondo antichi metodi che ne conservano appieno le caratteristiche uniche, viene utilizzato tal quale, essiccato, o in farina, per la realizzazione di moltissimi piatti della cucina tradizionale, torte e biscotti.
Nel corso della premiazione Stefano Ravizza, delegato regionale di Giovani Impresa e rappresentante provinciale di Pavia per l’imprenditoria giovanile di Coldiretti, ha sottolineato l’importanza dell’iniziativa e dell’innovazione che i giovani stanno dimostrando, fornendo a tutto il settore “un valido strumento di promozione delle eccellenze locali e di tutto il made in Italy, particolarmente importante anche in vista dell’Expò 2015 che consentirà all’agricoltura lombarda una vetrina internazionale di portata storica”.
Comunicato stampa Coldiretti Bergamo
Anche un’azienda agricola bergamasca vince l’Oscar Green
Bergamo, 7 Giugno 2010 - Anche un’azienda agricola bergamasca è stata premiata nell’ambito dell’Oscar Green dell’agricoltura lombarda, il premio all’innovazione istituito da Giovani Impresa Coldiretti.
L’azienda Molino dei Frati di Trescore Balneario (BG) si è infatti aggiudicata il premio speciale Agrifidi dedicato a “Analisi e valutazione economico finanziaria delle imprese agricole”. Hanno ritirato il prestigioso riconoscimento i tre giovani titolari: Carlo Donini, Davide e Paolo Vecchi.
L’assegnazione dei premi previsti dall’Oscar Green si è tenuta questa mattina a Milano, a Palazzo degli Giureconsulti, in piazza Mercanti, alla presenza di centinaia di giovani agricoltori di tutta la Lombardia e di Nino Andena ( Presidente Coldiretti Lombardia), Giulio De Capitani (Assessore Agricoltura Regione Lombardia), Stefano Ravizza (Delegato Regionale Giovani Impresa), Vittorio Sangiorgio (Delegato Nazionale Giovani Impresa) e Carmelo Troccoli (Segretario Nazionale Giovani Impresa) .
“Questo premio – affermano Carlo, Davide e Paolo – ha per noi un grande significato, perché ci sprona a proseguire la nostra attività ancora con maggiore entusiasmo, nonostante le difficoltà del momento. Essere giovani imprenditori nel settore agricolo oggi non è facile perché i problemi da affrontare sono molti, a partire dai costi di produzione molto elevati, dalla burocrazia opprimente, dalla speculazioni lungo la filiera e dalle difficoltà del mercato. E’ importante però non fermarsi ma saper cogliere comunque gli aspetti positivi. L’Oscar Green voluto da Giovani Impresa Coldiretti ha il grande pregio di valorizzare le esperienze di giovani che si sono messi in gioco con successo e rappresentano il futuro del settore”.
L’azienda Molino dei Frati è un esempio di multifunzionalità che si è sviluppata secondo un progetto imprenditoriale completo e articolato. Dopo aver avviato l'attività di produzione e vendita di fiori e verdure, unitamente a quella di manutenzione del verde e della progettazione di giardini, Carlo, Davide e Paolo hanno prima ampliato la produzione di vino, realizzato un piccolo allevamento di bovini e animali da cortile e poi aperto un agriturismo in cui propongono piatti genuini realizzati con prodotti locali, in gran parte di loro produzione.
“Il premio attribuito all’azienda Molino dei Frati – precisa il presidente di Coldiretti Bergamo Giancarlo Colombi – è importante perché è un segnale per tutta l’agricoltura provinciale. I giovani con il loro lavoro e la loro creatività rappresentano il motore dell’agricoltura ed è quindi giusto che il loro impegno venga valorizzato. L'Oscar Green dà un volto a chi ogni giorno si impegna per costruire una filiera agricola tutta italiana, innovando il proprio modo di fare impresa, guardando al mercato e al consumatore”.
Le altre aziende che hanno rappresenteranno l’agricoltura provinciale all’Oscar Green sono: la Cooperativa Monti e laghi di Vigolo, La Tenuta degli Angeli di Carobbio degli Angeli, l’Agriturismo Ferdy di Lenna, L’Ariete di Gorno, La Soluna di Averara, Le fragole di Sabrina di Ciserano, Erika Project di Pagazzano, l’Azienda Fumagalli di Bottanuco e il Mercato di Campagna Amica di Città alta.
“Per i giovani agricoltori bergamaschi - sottolinea Fabio Bonzi delegato di Giovani Impresa Coldiretti Bergamo – il riconoscimento attribuito all’azienda Molino dei Frati è una grande soddisfazione perché porta all’attenzione dell’opinione pubblica un’agricoltura rigenerata, che nonostante le difficoltà del momento non esita a investire e a mostrare la sua dinamicità e la sua voglia di crescere”.
L’Oscar Green dell’agricoltura lombarda è andato anche a: Edmondo Pozzi di Casciago (VA), fratelli Parmeggiano di Bettola di Pozzo D’Adda (MI), Gianfranco Mandotti di Palazzo Pignano (CR), Cristiano Magenta Biasina di Gambolò (PV), Alessandro Lorini di Travagliato (Brescia), Lorena Gambaretto di Rodigo (Mantova).
I “magnifici 7” premiati sono stati individuati fra un gruppo di quasi 60 aziende arrivate in finale che, a loro volta, erano uscite vincitrici da una prima selezione all’interno di centinaia di realtà innovative e giovani della Lombardia. Le categorie in concorso sono: Esportare il territorio, Stile e cultura d’impresa, Oltre la filiera, Sviluppo locale, Sostieni il clima, Campagna Amica. C’è anche il riconoscimento speciale Agrifidi dedicato a “Analisi e valutazione economico finanziaria delle imprese agricole”.
“Il nostro è un settore in continuo movimento – spiega Nino Andena, Presidente regionale di Coldiretti – e l’Oscar green è il riconoscimento di un lavoro di innovazione e sviluppo che gli agricoltori portano avanti ogni giorno per rispondere alle esigenze dei consumatori e stare sul mercato garantendo tutta la qualità del Made in Italy”.
Il giovane imprenditore agricolo lombardo ha in media 29 anni, un titolo di studio di scuola superiore, viene da un tradizione di famiglia dedicata al lavoro della terra e in alcuni casi non ha voluto impegnarsi subito nello stesso settore dei genitori, dedicandosi invece ad altro. Dopo, però, il richiamo di una tradizione e di una storia radicata lo hanno riportato in azienda dove ha applicato idee e innovazioni, come si vede in alcuni casi premiati con l’Oscar Green