Torna a farsi critica in provincia l'emergenza per i danni all'agricoltura locale, provocati dalla fauna selvatica.
"Lo scorso anno piccioni, conigli, cinghiali avevano provocato danni per quasi 100.000 euro in ogni parte della nostra provincia - afferma Fernando Fiori, Presidente di Coldiretti Varese -. Nonostante alcuni interventi
messi in atto, in questi mesi questo flagello ha ripreso a colpire e le coltivazioni di cereali, le prime semine di mais (che già hanno sofferto per la siccità recente) ed anche terreni investiti a soia sono stati letteralmente mangiati da roditori e selvatici. Adesso sono tornati a farsi vedere specialmente nelle valli a nord di Varese i cinghiali".
"Siamo impotenti, con le mani legate, i campi sono divorati dai selvatici - denunciano gli agricoltori - e come compenso ci vengono riconosciuti risarcimenti irrisori, che non coprono ne i costi sostenuti ne il nostro
lavoro".
I coltivatori sono ormai all'esasperazione ed il rischio è che non vadano avanti in un lavoro, che non solo da reddito e occupazione a molta gente ma che costituisce - soprattutto nella nostra provincia varesina - cura dl territorio e tutela dell'ambiente rurale, aggredito negli anni dall'urbanizzazione e dal cemento.
Per questo Coldiretti Varese, con una nota preoccupata, ha chiesto all'Assessore all'agricoltura e caccia Bruno Specchiarelli un piano straordinario di interventi ed azioni, per risolvere radicalmente questo autentico flagello, che mette in ginocchio l'economia agricola della nostra provincia.
"Gi agricoltori fanno con responsabilità la loro parte e perciò chiedono che gli altri soggetti che operano sul territorio si assumano le proprie - conclude Fernando Fiori - perché la priorità deve essere la salvaguardia
delle coltivazioni e delle produzioni agricole".