"La carne e il latte italiani nascono da un sistema di allevamento che per sicurezza e qualità non ha eguali al mondo. Un sistema consolidato anche grazie a iniziative di valorizzazione messe in campo dagli allevatori". E’ quanto afferma Paolo Voltini, presidente di Coldiretti Cremona e Coldiretti Lombardia. Smascherata la falsa notizia sulle responsabilità reali dell’inquinamento dell’aria - denuncia Voltini - vanno anche condannati i tentativi, totalmente fuori dalla realtà, di far immaginare collegamenti tra l’attività di allevamento e l’epidemia in atto.
Le immagini del satellite Sentil 5 sui livelli di biossido di azoto parlano chiaro. Mentre nelle stalle lombarde si lavora a pieno regime per garantire le forniture di latte e carne alle famiglie italiane, il crollo dell’inquinamento nella pianura padana, per il blocco della circolazione delle auto e le limitazioni alle attività lavorative, smentisce una delle più diffuse fake news sull’impatto ambientale dell’allevamento. Lo rimarca Coldiretti Cremona, nel denunciare nel contempo i fantasiosi tentativi di suggerire collegamenti, chiaramente inesistenti, tra l'attività di allevamento e il coronavirus.
Un'ipotesi senza fondamento - evidenzia la Coldiretti - che rischia di avere il pericoloso effetto di screditare e depotenziare la capacità produttiva degli allevamenti e di favorire le speculazioni. La carne e il latte italiani nascono invece da un sistema di allevamento che per sicurezza e qualità non ha eguali al mondo, consolidato anche grazie a iniziative di valorizzazione messe in campo dagli allevatori, con l’adozione di forme di alimentazione controllata, disciplinari di allevamento restrittivi, sistemi di rintracciabilità elettronica.
“La zootecnia italiana è la più sostenibile al mondo e il benessere degli animali è una priorità per gli allevatori" commenta Voltini. "Ma negli ultimi anni l’attenzione rivolta a questo tema ha fatto passare in secondo piano questioni altrettanto importanti. Come quella della sicurezza degli alimenti che arrivano nel nostro Paese, troppo spesso di dubbia qualità e pericolosi per la salute dei consumatori come dimostrano i dati degli allarmi alimentari”.
Non è il tempo delle polemiche inutili e pretestuose – sottolinea la Coldiretti Lombardia –. Insinuare dubbi su presunte responsabilità del settore agricolo o sull’opportunità di aver lasciato pienamente operative attività produttive non primarie che movimentano migliaia di persone, in questo momento è fuori luogo. Adesso quello che conta è agire tutti nella stessa direzione, per risolvere quanto prima e al meglio delle nostre possibilità una situazione difficile e complessa. “Noi pensiamo a lavorare nel miglior modo possibile – afferma il presidente Voltini – senza scaricare su altri responsabilità non nostre”.
L’emergenza coronavirus ha fatto emergere tutta la centralità della filiera agricola e zootecnica. Un patrimonio italiano, che si sta dimostrando essenziale per la produzione di alimenti nonostante le preoccupazioni e le difficoltà operative.