3 ottobre 2024
Lavoro, al giovane Noè pavese
l’Oscar Green della Coldiretti
A Bergamo la consegna dei premi
promossi da Coldiretti Giovani Impresa
È il più giovane agricoltore socio di Coldiretti Pavia, ma ha deciso di dedicare la sua vita alla salvaguardia di razze antiche. È la scelta controcorrente di Giulio Ranucci, allevatore pavese di 21 anni appena, che ha ricevuto l’Oscar Green 2024 di Coldiretti Lombardia, il premio promosso da Coldiretti Giovani Impresa per valorizzare l’innovazione dei giovani imprenditori agricoli.
Gli Oscar Green della Lombardia – spiega Coldiretti Pavia – sono stati consegnati a Bergamo, presso l’Accademia Carrara. Tra i giovani agricoltori premiati c’è anche Giulio Ranucci, allevatore 21enne di Pietragavina (PV) che dopo il diploma all’istituto agrario Gallini di Voghera ha deciso di prendere in gestione l’azienda agricola di famiglia e di allevare una dozzina di mucche Cabannine, una razza in via di estinzione di cui rimangono soltanto poche centinaia di esemplari in tutta Italia.
Giulio lascia le sue mucche libere di pascolare sulle colline dell’Oltrepò Pavese: grazie a tecniche colturali naturali, rotazioni e lavorazioni poco invasive – spiega Coldiretti Pavia – l’allevatore pavese riesce ad ottenere foraggi di qualità, che poi utilizza per nutrire i suoi animali. Oltre alle Cabannine, infatti, il giovane agricoltore Coldiretti alleva anche cavalli Merens (anche questi una razza in via di estinzione) e coltiva prati e frutteti. A lui è andato il premio Oscar Green nella categoria “Custodi d’Italia”, consegnatogli dal Carlo Mazzoleni, Presidente della Camera di commercio di Bergamo.
“E’ importante sostenere il sogno imprenditoriale dei ragazzi e delle ragazze che scelgono di costruirsi un futuro in campagna – sottolinea il Presidente di Coldiretti Pavia Silvia Garavaglia – Bisogna aumentare gli investimenti in agricoltura, garantendo le misure necessarie a favorire il ricambio generazionale nel nostro settore, ma anche creando le condizioni perché ogni giovane sia libero dai troppi lacci che ne mettono a rischio l’attività, dalla burocrazia alla concorrenza sleale”.
Gli Oscar Green 2024 di Coldiretti Lombardia sono stati consegnati alla presenza tra gli altri di: Gianfranco Comincioli (presidente di Coldiretti Lombardia), Stefano Leporati (segretario nazionale Coldiretti Giovani Impresa), Giovanni Bellei (delegato regionale Giovani Impresa Coldiretti Lombardia), Lara Magoni (europarlamentare), Alessandro Beduschi (assessore regionale all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste).
IL VADEMECUM COLDIRETTI PER DIVENTARE AGRICOLTORI
Dall’idea di impresa ai finanziamenti, senza arrendersi alla burocrazia: sono solo alcuni dei consigli elaborati dai tutor della Coldiretti per i giovani che vogliono aprire un’azienda in campagna. E’ quanto afferma Coldiretti Pavia in occasione della consegna degli Oscar Green 2024 in Lombardia, i premi ai giovani agricoltori e alle loro idee innovative promosso da Coldiretti Giovani Impresa, assegnati quest’anno presso l’Accademia Carrara a Bergamo.
LE DIECI MOSSE PER DIVENTARE AGRICOLTORI
1) Avere un’idea d’impresa intorno alla quale sviluppare un progetto di sviluppo.
Avere un’idea di impresa agricola significa individuare che tipo di “imprenditore agricolo” si vuole essere o diventare: imprenditore agricolo più “tradizionale” (produzione in uno specifico comparto) o più “innovativo” e “diversificato” sfruttando le opportunità offerte dalla legge di orientamento in agricoltura. Inoltre, avere un’idea di impresa significa valutare quali leve strategiche si intendono attivare: innovazione, vendita diretta, reti, territorio, qualità, agroenergie, agriturismo, fattoria didattica, agricoltura sociale.
2) Analizzare le caratteristiche e le potenzialità aziendali
Significa analizzare, servendosi di appositi consulenti, le componenti di base per avviare l’impresa agricola, una volta esplicitata l’idea: dall’analisi del capitale umano (con le competenze professionali) e fisico (delle strutture e degli strumenti aziendali) all’osservazione della realtà territoriale; dallo studio del mercato e delle normative vigenti all’esame della concorrenza e del grado di concentrazione dell’offerta.
3) Confrontarsi con gli altri
Per cogliere le sfumature e focalizzare al meglio le idee è utile il dialogo con coloro che hanno già fatto esperienze simili in Italia o in Europa
4) Trasformare l’idea in un progetto di sviluppo imprenditoriale.
Si tratta di determinare gli obiettivi generali del progetto, quelli specifici, i risultati attesi e le azioni e le risorse necessarie per raggiungerli. Si tratta di farsi redigere da adeguati specialisti e professionisti un Business plan economico finanziario accurato e in grado di reggere al mercato e alle richieste di finanziamento pubblico e privato.
5) Ricercare le fonti di finanziamento.
Sulla base dell’idea progettuale valutare la possibile fonte di finanziamento nell’ambito delle politiche nazionali e comunitarie. Per l’acquisto di terra verificare le opportunità offerte da Ismea.
6) Presentare il progetto per il finanziamento pubblico.
Si tratta di fare la domanda per l’accesso al finanziamento insieme alla presentazione del Business Plan. Necessaria l’assistenza di un centro Caa Coldiretti e la consulenza di un professionista per la parte tecnica.
7) Presentare il progetto per il finanziamento privato.
Numerose banche offrono condizioni vantaggiose per i giovani. Simec Consulting offre in tale ottica consulenza finanziaria per individuare la soluzione più adatta. Particolare attenzione va riposta nella concessione delle garanzie: si tratta di un assaggio fondamentale per “non giocarsi” il capitale fisico appena costituito o i “risparmi” di papà.
8)Richiedere formazione e consulenza in campo agricolo
Una formazione di base in campo agricolo è importante, ma non decisiva anche perché sono numerosi i corsi di formazione professionale organizzati a livello regionale per acquisire competenze e ottenere il riconoscimento, ove necessario, della qualifica di imprenditore agricolo professionale. Frequentarli è un modo per apprendere, ma anche per costruire una rete di rapporti con altri colleghi.
9) Adempiere agli obblighi formali per l’avviamento dell’impresa
Per avviare una impresa agricola non sono molti gli adempimenti necessari nè i relativi costi dal punto di vista burocratico. Infatti tre sono i passaggi fondamentali:
– Apertura di una Partita Iva presso l’Agenzia delle Entrate o con il supporto degli uffici Coldiretti.
– Iscrizione al Registro delle imprese, sezione speciale Agricoltura, presso la competente Camera di Commercio
– Iscrizione e dichiarazione presso l’Inps.
– Apertura del fascicolo aziendale presso il CAA Coldiretti per accedere alle agevolazioni pubbliche previste per il comparto agricolo
10) Non arrendersi alla burocrazia
Un peso non solo nell’avvio, ma anche nell’esercizio dell’attività imprenditoriale.