14 Maggio 2022
Assedio cinghiali, a Sale Marasino prime sentinelle delegate dagli agricoltori

Contro l’assedio dei cinghiali nelle campagne lombarde entrano in azione le prime sentinelle delegate dagli agricoltori. Lo rende noto Coldiretti Brescia nell’annunciare che l’azienda agricola Leonardo a Sale Marasino (BS) è stata la prima in Lombardia autorizzata a incaricare due operatori abilitati per il controllo degli ungulati sui terreni di sua proprietà.

“Un ringraziamento particolare all’assessore Fabio Rolfi e al dirigente Franco Claretti di Regione Lombardia che hanno dimostrato grande sensibilità nell'ascoltare le richieste dei singoli agricoltori nei comuni appartenenti al comprensorio caccia C5 – precisa Nadia Turelli, titolare dell’azienda agricola Leonardo e vice presidente di Coldiretti Brescia -. Questa opportunità, insieme alla caccia in braccata e alla caccia in selezione, darà un aiuto concreto a salvaguardare i terreni e le relative colture oltre a essere fondamentale per la sicurezza dell’ intera comunità. Un ringraziamento doveroso anche al commissario capo della polizia provinciale Claudio Porretti che, insieme ai colleghi Dario Saleri, Antonio Galli e Gianluca Cominini sono stati fondamentali per l'attuazione non semplice del decreto”.

Legge contro l'emergenza cinghiali

In questo modo trova applicazione la delibera approvata solo pochi mesi fa dalla Regione che testimonia l’attenzione all’emergenza selvatici e che consente agli agricoltori che subiscono danni alle coltivazioni causati dai cinghiali di presentare ai competenti corpi di polizia una richiesta di autorizzazione per due operatori abilitati e di fiducia per il controllo selettivo degli ungulati sui propri terreni. “Si tratta di un passo avanti importante – afferma Valter Giacomelli, presidente di Coldiretti Brescia –. Che arriva in un momento in cui è massima l’allerta per la diffusione della peste suina, questo virus rappresenta infatti una grave minaccia per gli allevamenti. Il rischio dell’espandersi del contagio dentro alle stalle rappresenterebbe un danno gravissimo soprattutto in provincia di Brescia dove è allevato il 15% dei maiali italiani per un totale di 1milione e trecentomila capi”.

Più volte abbiamo denunciato i pericoli della proliferazione e diffusione senza freni di questi animali, che provocano danni e incidenti con morti e feriti, devastano i raccolti, ma rappresentano anche un pericoloso veicolo per la peste suina. “Occorre intervenire con decisione per contenerne il numero dei cinghiali – conclude il presidente Valter Giacomelli -. Serve la responsabilità delle istituzioni per un’azione sinergica con interventi concreti e incisivi per riportare sotto controllo la gestione numerica e spaziale di questi animali attraverso le attività venatorie, le azioni di controllo della legge 157/92 e le azioni programmabili nella rete delle aree protette”.

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