In provincia di Bergamo, nei primi mesi del 2010, le aziende agricole hanno fatto registrare un aumento medio del 9% di manodopera utilizzata rispetto agli stessi mesi dello scorso anno. E’ quanto emerge da uno studio effettuato dall’ufficio paghe di Coldiretti. Il fenomeno è più marcato nella zona della media pianura e nella zona montana.
I dati evidenziano che le aziende agricole maggiormente attive nel mercato del lavoro sono soprattutto quelle multifunzionali, cioè quelle che accanto all’aspetto produttivo tradizionale hanno sviluppato anche una fornitura di servizi, la vendita diretta o l’agriturismo.
“Questo è una segnale che fa ben sperare – afferma il presidente della Coldiretti di Bergamo Giancarlo Colombi – soprattutto se si considera che l’agricoltura sta vivendo un momento di particolare difficoltà. Le aziende che hanno saputo diversificare il proprio indirizzo produttivo stanno dimostrando di avere una certa dinamicità e anche più opportunità sul mercato. Questo significa che è importante dare al settore agricolo gli strumenti necessari per crescere e innovarsi, affinché possa non solo trovare una propria stabilità economica, ma anche contribuire in misura sempre maggiore all’occupazione”.
Il settore che in cui si contano più assunzioni è quello florovivaistico, seguito da quello orticolo, che con la coltivazione in pieno campo o in tunnel ha necessità di manodopera, nonostante dal punto di vista climatico la stagione sia in leggero ritardo rispetto allo scorso anno.
Si è inoltre notato che le aziende assumono più lavoratori fissi rispetto al passato, con un aumento di contratti a tempo indeterminato, soprattutto con personale straniero.
“Uno dei motivi di questa piccolo ma tendenziale fenomeno occupazionale – sottolinea il direttore della Coldiretti di Bergamo Lorenzo Cusimano – è che, nonostante la crisi generalizzata di tutti i settori produttivi, si sta rivelando vincente la capacita delle aziende agricole di affrontare nuove sfide, anche mettendo a frutto le possibilità offerte dalla multifunzionalità. Con l’introduzione della legge di Orientamento fortemente voluta da Coldiretti, le imprese agricole hanno la possibilità di dare origine a produzioni congiunte (beni fisici e servizi diversi) e alla valorizzazione del territorio, magari in collaborazione con gli enti locali. Va rilevato che, per non soccombere alla crisi, molti agricoltori stanno reimpostando le aziende, acquisendo pertanto la dinamicità necessaria per poter svolgere anche attività connesse a quella primaria”.
Con 300 aziende che si avvalgano di lavoratori dipendenti, la Coldiretti è la prima associazione datoriale del settore agricolo bergamasco.
Complessivamente i dipendenti impiegati presso aziende agricole che fanno riferimento alla Coldiretti sono circa 900, di cui 350 extracomunitari.