28 Dicembre 2021
Il cibo bresciano piace, anche all’estero

Continua la ricerca del cibo bresciano, con la crescita delle esportazioni nel 2021.

L’agroalimentare made in Brescia reagisce alla crisi generata dalla pandemia facendo registrare un balzo dell’8,65 % nell'export dei primi nove mesi del 2021. È quanto emerge da una proiezione della Coldiretti regionale su un’analisi dei nuovi dati Istat relativi al commercio estero al terzo trimestre di quest’anno.

“Un dato molto positivo – precisa Valter Giacomelli, presidente di Coldiretti Brescia –. Le eccellenze agroalimentari bresciane, ancora una volta, si confermano attrattive e ricercate in Europa e nel resto del mondo. Questa è una sfida importante che dobbiamo affrontare per il futuro del cibo bresciano: abbiamo il compito di far conoscere e apprezzare ancora di più i nostri prodotti all’estero e riconquistare quella grande fetta di  mercato oggi occupato dall’italian sounding”.

Cibo bresciano e italiano al top

Il trend positivo del commercio estero dell’agroalimentare bresciano segue l’andamento regionale e nazionale. Le esportazioni di cibo italiano, infatti, nei primi dieci mesi del 2021 aumentano dell’11% per un valore che a fine anno raggiungerà 52 miliardi di euro, il massimo di sempre, se il trend sarà mantenuto.

Un risultato ottenuto grazie anche alla spinta delle feste di Natale e nonostante le difficoltà degli scambi commerciali e il lockdown in tutti i continenti della ristorazione che ha pesantemente colpito la cucina italiana. L’emergenza sanitaria ha, infatti, provocato una svolta salutista nei consumatori a livello globale che hanno privilegiato la scelta nel carrello di prodotti alleati del benessere come quelli della dieta mediterranea. E si registra anche un impatto positivo sulle vendite all’estero delle vittorie sportive, che hanno dato ulteriore prestigio all’immagine del Made in Italy. In testa alla classifica dell'export agroalimentare italiano c’è il vino. Il settore si avvia a sfondare il muro dei 7 miliardi di euro in valore, secondo le proiezioni di Coldiretti su dati Istat.

Alla base di questo successo c’è l’agricoltura più green d’Europa. Lo conferma la leadership Ue nel biologico, con 80mila operatori, il maggior numero di specialità Dop/Igp/Stg riconosciute (316), 526 vini Dop/Igp e 5.333 prodotti alimentari tradizionali e con Campagna Amica la più ampia rete dei mercati di vendita diretta degli agricoltori. Il Belpaese, inoltre, è il primo produttore Ue di riso, grano duro e vino e di molta frutta e verdura tipica della dieta mediterranea.

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