"Con l’ultima manifestazione in Sicilia, salgono a cinquantamila gli agricoltori scesi in piazza nelle regioni italiane, con tremila trattori. La nostra mobilitazione, partita proprio dalla Lombardia, prosegue in ogni regione, per arginare l’invasione della fauna selvatica e chiedere i piani straordinari di contenimento, così da contrastare una piaga che devasta le colture, minaccia gli allevamenti e mette a rischio la vita dei cittadini, nei centri urbani come in campagna”. Giovanni Roncalli, Direttore di Coldiretti Cremona, torna a richiamare l’attenzione sulla mobilitazione della Coldiretti che, partita dalla Lombardia e dalla Calabria, in poche settimane ha toccato tutto il territorio nazionale con l’obiettivo di contenere l’invasione della fauna selvatica incontrollata.
Per gli agricoltori il proliferare dei selvatici rappresenta un pericoloso vettore di malattie (in primis la peste suina africana che, pur essendo innocua per l’uomo, minaccia la sopravvivenza delle aziende suinicole) e una continua fonte di danni alle coltivazioni, già messe a dura prova da condizioni meteo spesso avverse. Peraltro – evidenzia Coldiretti Cremona – i danni causati dai selvatici non vengono rimborsati che in minima parte e spesso dopo molti anni. Tra l’altro, i pochi indennizzi che arrivano non coprono mai il reale valore del prodotto distrutto o dell’animale ucciso.
Dalla maggior parte delle Regioni sono arrivate le risposte attese. “Obiettivo della nostra mobilitazione nazionale – spiega Roncalli – è l’adozione di un Piano straordinario per la gestione e il contenimento della fauna selvatica incontrollata, facendo applicare a livello locale le misure previste dal decreto interministeriale varato lo scorso anno. Varie Regioni hanno già risposto positivamente alla nostra richiesta. E’ ora essenziale che anche le altre proseguano con la stessa determinazione. Il nostro auspicio è che prima possibile anche la Regione Lombardia adotti il piano straordinario per il contenimento della fauna selvatica. Un provvedimento diventato vitale, a tutela della nostra agricoltura e dei cittadini”.
Secondo Coldiretti, i cinghiali hanno causato nell’ultimo anno danni all’agricoltura italiana per circa duecento milioni di euro, devastando campi di grano, orzo, mais, ortaggi e persino vigneti. A ciò vanno aggiunti i problemi causati dalla peste suina africana, di cui proprio i cinghiali rappresentano il principale veicolo di diffusione, portando all’abbattimento di migliaia di maiali perfettamente sani. Senza dimenticare la piaga degli incidenti stradali causati dai selvatici, ben 170 con morti e feriti nel 2023, secondo l’analisi Coldiretti su dati Asaps, in aumento dell’8% rispetto all’anno precedente.