SONDRIO – La colonnina di mercurio continua a segnare minime sottozero in provincia di Sondrio, con le campagne al gelo che, nei prossimi giorni, torneranno a fronteggiare anche minime notturne anche di -10°, con punte di -18° nei territori di quota più elevata, come ad esempio Livigno, dove anche ieri la nevicata è stata intensa. Un inverno di fiocchi bianchi e freddo che giunge dopo un 2020 che si classifica, per il territorio, tra i più caldi mai registrati, così come per l’Italia il 2020 si classifica al secondo posto, per temperature torride, dal 1800 a questa parte (dati Isac Cnr relativi al 2020).
“La neve copiosa che ricopre la nostra provincia è, quest’anno, una beffa del destino, con gli impianti sciistici chiusi almeno fino al 15 febbraio e una stagione turistica di fatto azzerata, con gravissime ripercussioni per il comparto dell’accoglienza e per l’intera filiera agroalimentare” commenta Silvia Marchesini, presidente di Coldiretti Sondrio.
In questi giorni l’Italia appare divisa, con un inverno bollente che al sud – sottolinea l’organizzazione agricola – ha addirittura fatto già sbocciare le mimose in Sicilia, dove i fiori gialli sono già pronti alla raccolta con quasi due mesi di anticipo rispetto alla tradizionale festa della donna l’8 marzo.
Si tratta comunque di una situazione di difficoltà climatica per l’agricoltura in tutta l’Unione Europea, dove è allarme per le forniture di verdure, frutta e ortaggi sugli scaffali per effetto del crollo dei raccolti in molti Paesi ed i problemi al trasporto ostacolato dalla neve e dal gelo. Il risultato è un deciso rincaro dei prezzi rispetto allo scorso anno nei mercati all’ingrosso che va dal +67% per le melanzane al +33% per le zucchine fino al +13% per i peperoni, secondo elaborazioni Coldiretti su dati Borsa Merci Telematica Italiana (Bmti) da dicembre 2020 ad oggi.
Il freddo ha già determinato un calo dei raccolti di agrumi, pomodoro, cetrioli, zucchine, melanzane e fagiolini in Spagna a seguito della tempesta Filomena che ha fatto crollare le produzioni nel Paese europeo maggiore produttore ed esportatore, mentre in Italia a rischio – evidenzia la Coldiretti prealpina – sono le coltivazioni invernali in campo come cavoli, verze, cicorie, finocchi, carciofi, radicchio e broccoli. Ma lo sbalzo termico improvviso ha inevitabilmente un impatto anche sull’aumento dei costi di riscaldamento delle produzioni coltivate in serra.
A tale proposito, Coldiretti Sondrio consiglia di verificare l’origine nazionale per essere sicuri della stagionalità, di preferire le produzioni locali che non sono soggette a lunghi e difficili trasporti e di privilegiare gli acquisti diretti dagli agricoltori. Un modo per aiutare in un momento di difficoltà l’agricoltura di vaste aree del Paese.
L’anno appena iniziato conta già 22 eventi estremi tra grandinate, tornado, nevicate anomale, valanghe e bombe d’acqua che hanno colpito lungo tutta la Penisola provocando danni nelle città e nelle campagne ma anche vittime, secondo l’analisi della Coldiretti su dati dell’European Severe Weather Database (Eswd). Si conferma anche nel 2021 – conclude la Coldiretti provinciale – il moltiplicarsi di eventi estremi con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo che ha fatto perdere all’agricoltura italiana oltre 14 miliardi di euro in un decennio, tra cali della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne con allagamenti, frane e smottamenti.