AUMENTA DEL 50% LA CASSA INTEGRAZIONE
MENO 40% DI PATATE, MAIS DA RISEMINARE, VENDITE DIMEZZATE DI PIANTE
Meno 40% di patate, meno 25% di mais, malattie di natura funginea nel frumento e orzo, semine da rifare sul 30% della provincia, blocco totale dei lavori di manutenzione del verde. Dimezzate le vendite di piante da fiore nei garden, maggiori costi di riscaldamento nelle serre, verdure a pieno campo distrutte, peggior qualità del fieno maggengo, tradizionalmente il taglio più importante. E poi aumento del 50% delle domande di cassa integrazione da parte delle imprese agricole e di manutenzione del verde.
E’ un vero e proprio bollettino di guerra quello stilato da Coldiretti Como-Lecco sulle conseguenze per l’agricoltura lariana dopo oltre dieci giorni di pioggia ininterrotta. Una pioggia copiosa e continua che è arrivata dopo un inverno che si è posizionato al secondo posto (dopo quello dello scorso anno) nella classifica dei più piovosi degli ultimi 30 anni, sulla base dei dati dell'Istituto di Scienze dell'atmosfera e del clima (Isac).
“Sono purtroppo situazioni vere – assicura il Presidente di Coldiretti, Alberto Pagani – basta guardare le nostre campagne allagate e fare visita ai garden delle nostre imprese dove sono invendute la metà delle piante, come gerani, fior di vetro, begonie petunie o le semplici piantine da orto, che in questo periodo vanno a ruba.
Nella sola provincia di Como – spiega Pagani – sono stati seminati appena un migliaio di ettari a mais mentre ancora 2500 ettari sono ancora da seminare. Questo significa che le semine ritardate produrranno una perdita secca di produzione di 75.000 quintali di mais per un valore di oltre un milione di euro e che si dovrà procedere alla risemina di circa 1000 ettari con nuovi costi per 300.000 euro.
C’è un altro settore in ginocchio – aggiunge il Direttore di Coldiretti, Tino Arosio – ed è quello della manutenzione del verde dove i lavori sono fermi. Non si può lavorare e sono raddoppiate le domande di cassa integrazione per gli operai agricoli. Il maltempo inoltre ha fatto abbassare drasticamente le temperature e nelle serre, per salvare le piante, sono ripartite le caldaie. Mai a metà maggio il riscaldamento ha funzionato nelle serre con l’aggravio quest’anno che il maggior consumo di gasolio si accompagna ad un ulteriore maggior costo a causa della eliminazione delle agevolazioni sulle accise!
“Il nostro è un lavoro così – conclude Pagani – troppe sono le variabili da cui dipendono le sorti delle nostre imprese. Per questo a situazioni eccezionali si devono dare risposte certe al nostre settore.