Senza fiori e piante in Lombardia sono a rischio più di 7 mila imprese, tra coltivazione e cura del paesaggio, per un totale di oltre 17 mila posti di lavoro in uno dei settori più belli e amati del Made in Italy, che ora si trova in grave difficoltà con lo stop a cerimonie come battesimi, matrimoni, lauree e funerali, ma anche con il blocco della mobilità e la chiusura dei negozi. È l’allarme lanciato dalla Coldiretti Lombardia sulle difficoltà provocate dall’emergenza Coronavirus al settore florovivaistico.
Niente fiori per gli innamorati, per la mamma, per i propri cari nei cimiteri che in molti casi restano chiusi come – sottolinea la Coldiretti – i mercati settimanali, i fioristi e i centri giardinaggio. E in difficoltà – precisa la Coldiretti – sono anche le esportazioni con i blocchi al confine ed in dogana di tanti paesi, UE ed extra-UE, i ritardi e i problemi del trasporto su gomma.
Il risultato sono milioni di fiori e piante fiorite invendute in Lombardia – riferisce la Coldiretti – dove sono crollati gli acquisti di fiori recisi, di fronde e fiori in vaso, le produzioni tipiche della primavera e si sono fermate anche le vendite e l’export di alberature e cespugli, in un periodo in cui per molte aziende si realizza tra il 50% e il 70% del fatturato annuale, grazie ai tanti appassionati dal pollice verde che con l’aprirsi della stagione riempiono di piante e fiori case, balconi e giardini.
Nel pieno rispetto di tutte le disposizioni sulle restrizioni per contenere il contagio i vivai sono chiusi al pubblico ma continuano a lavorare al loro interno per garantire la massima qualità di piante e fiori italiani e visto che i cittadini devono per forza restare a casa, gli agricoltori che gestiscono i vivai della Coldiretti si stanno organizzando per fare consegne a domicilio, con contatti per telefono o mail, per consentire agli italiani di restare a casa senza rinunciare all’emozione di stare a contatto con la natura.
Il giardinaggio, l’orticoltura e la cura di piante e fiori su balconi e terrazze, sono uno dei più potenti anti-stress conosciuti, tanto che esistono attività riabilitative che si basano proprio sugli effetti del verde nel dare maggiore serenità alle persone. E non poter vivere il verde nel momento in cui si apre la stagione ed esplode la natura – precisa la Coldiretti – è una sofferenza per tanti.
Il settore ha bisogno di misure urgenti e il presidente nazionale della Coldiretti, Ettore Prandini, ha scritto al presidente del Consiglio Giuseppe Conte per evidenziare le drammatiche conseguenze per un settore importante del Made in Italy che a livello nazionale impegna 27 mila imprese, garantisce 200mila posti di lavoro e vale 2,5 miliardi di euro e che, senza interventi specifici di sostegno, rischia di essere completamente cancellato.