13 Gennaio 2020
Dazi, sale a 150 milioni il conto per l’export lombardo in USA

Con la scadenza dell’ultimatum sui nuovi dazi Usa, sale a oltre 150 milioni di euro il valore dell’agroalimentare lombardo a rischio negli Stati Uniti. È quanto stima la Coldiretti regionale in occasione della conclusione, il 13 gennaio, della procedura di consultazione avviata dal Dipartimento del Commercio (USTR) degli Usa sulla nuova lista allargata sui prodotti Ue da colpire. Sotto attacco – precisa la Coldiretti – ci sono tra l'altro vino, olio e pasta italiani, oltre ad alcuni tipi di biscotti e caffè esportati negli Stati Uniti, che si vanno ad aggiungere a quelli già daziati lo scorso ottobre come Grana Padano, Parmigiano Reggiano, salami, mortadelle e succhi.

Contro l’ultimatum sui nuovi dazi – rende noto la Coldiretti - il presidente nazionale Ettore Prandini ha scritto ai commissari Ue all’Agricoltura Janusz Wojciechowski e al Commercio Phil Hogan in vista della missione a Washington DC. “Coldiretti apprezza gli sforzi messi in campo per cercare di bloccare la disputa commerciale con l’amministrazione Usa, che speriamo possano avere esito positivo, ma vorremmo sottolineare la necessità che la Commissione europea agisca il più rapidamente possibile al fine di evitare ulteriori escalation delle misure di ritorsione che gli Usa stanno minacciando di applicare” scrive Prandini nel precisare che “questa non sarebbe la prima volta che gli agricoltori subiscono penalizzazioni da dispute geopolitiche che non sono direttamente connesse con la loro attività”.

Il presidente della Coldiretti chiede pertanto a Bruxelles “di trovare risorse sufficienti e misure di compensazione per gli agricoltori” che in Italia stanno già soffrendo gli effetti dei dazi aggiuntivi del 25%, entrati in vigore il 18 ottobre 2019, che hanno colpito prodotti come Parmigiano Reggiano, Grana Padano, Gorgonzola, Asiago, Fontina, Provolone ma anche salami, mortadelle, crostacei, molluschi, agrumi, succhi e liquori come amari e limoncello.

Con la nuova black list – sottolinea la Coldiretti - Trump minaccia di aumentare i dazi fino al 100% in valore e di estenderli a circa i 2/3 del valore dell’export del Made in Italy agroalimentare in Usa che è risultato pari al 4,5 miliardi in crescita del 13% nei primi nove mesi del 2019, secondo l’analisi della Coldiretti. Una eventualità devastante per il Made in Italy agroalimentare che mette a rischio  il principale mercato di sbocco dei prodotti agroalimentari Made in Italy fuori dai confini comunitari e sul terzo a livello generale dopo Germania e Francia” conclude Prandini nel sottolineare che “l’Unione Europea ha appoggiato gli Stati Uniti per le sanzioni alla Russia che come ritorsione ha posto l’embargo totale su molti prodotti agroalimentari, come i formaggi, che è costato al Made in Italy oltre un miliardo in cinque anni ed è ora paradossale che l’Italia si ritrovi nel mirino proprio dello storico alleato, con pesanti ipoteche sul nostro export negli Usa.”

Il braccio di ferro tra Usa e Unione Europea si riferisce alla disputa nel settore aereonautico che coinvolge l’americana Boeing e l’europea Airbus dopo che il Wto ha autorizzato gli Usa ad applicare un limite massimo di 7,5 miliardi di dollari di sanzioni alla Ue. Per l’Italia al danno si aggiunge la beffa poiché il nostro Paese si ritrova ad essere punito dai dazi Usa nonostante l’Airbus sia essenzialmente un progetto francotedesco al quale si sono aggiunti Spagna e Gran Bretagna.

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