Record storico per l'export di prodotti made in Italy negli Stati Uniti, principale mercato di sbocco fuori dai confini europei, con un balzo del +8,3% nei primi otto mesi del 2019.
E’ quanto emerge dall'analisi Coldiretti su dati Istat relativi al commercio estero extracomunitario: sul mercato Usa, l'export di prodotti italiani è cresciuto più del doppio rispetto al mercato mondiale, dove invece si registra un incremento del 3,4% nei primi otto mesi ma anche una flessione del -1,4% ad agosto.
Export agroalimentare a rischio con i dazi
Continua tuttavia a destare preoccupazione il tema dei dazi minacciati dal presidente Trump. Dopo la guerra con la Cina, già a ottobre gli Stati Uniti potrebbero pubblicare nel registro Federale la nuova lista di prodotti europei da colpire, con aumenti tariffari fino al 100% che rischiano di frenare pesantemente la crescita del Made in Italy in Usa.
Un mercato che ha totalizzato 42,4 miliardi di euro nel 2018, dei quali il 10% nell’agroalimentare (4,2 miliardi). Dopo la Francia, l’Italia potrebbe essere il Paese più colpito: a pagare il conto piu’ salato rischia di essere proprio l’agroalimentare con formaggi, vini, salumi, pasta, olio extravergine di oliva, ma anche la moda, le moto e la cosmetica.
A rischio soprattutto Grana Padano e Parmigiano Reggiano per le pressioni della lobby dell’industria casearia Usa (CCFN), che ha addirittura scritto a Trump per chiedere di imporre dazi alle importazioni di formaggi europei, al fine di favorire l’industria del falso Made in Italy. Il noto "italian sounding" ha purtroppo registrato una crescita esponenziale negli ultimi 30 anni, dal Wisconsin alla California fino allo Stato di New York.