"La coltivazione delle nocciole è estremamente redditizia, sostenibile, con varietà nazionali di alta qualità e può consentire di recuperare zone collinari abbandonate. Si tratta anche di un investimento sul futuro visto che la domanda crescerà per i prossimi 40 anni. La Regione Lombardia investirà risorse per sviluppare sul territorio la produzione di nocciole, aumentare la produzione nazionale e limitare le importazioni dalla Turchia. Si tratta anche di sicurezza alimentare, per il noto problema dell'alto contenuto di aflatossine delle nocciole turche". Lo ha detto l'Assessore regionale lombardo all'Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi Fabio Rolfi, che ha partecipato a Palazzo Pirelli al convegno sulla corilicoltura al quale è stato invitato come ospite anche Alessandro Rota, Presidente della Coldiretti di Milano, Lodi e Monza Brianza. Erano presenti i produttori lombardi e le principali aziende di trasformazione italiane.
Rota, nell’assicurare la grande attenzione con la quale Coldiretti segue l’avvio di questa nuova filiera nella nostra Regione, ha rimarcato come proprio in Brianza, a Besana, un giovane imprenditore agricolo abbia vinto la scommessa della coltivazione delle nocciole. “E’ proprio dal “si può fare” di Giacomo Citterio – ha detto il Presidente Rota – che dobbiamo partire per raccogliere questa nuova opportunità per i nostri territori”.
Attualmente in Lombardia sono attive 294 aziende per 157 ettari sui 71.000 nazionali e mettere intorno a un tavolo produttori, trasformatori e istituzioni è il primo passaggio per costruire la filiera e affrontare problematiche come quella della disponibilità dei terreni, dei primi anni di mancata resa del prodotto, degli accordi con le aziende di trasformazione. La Regione Lombardia – è stato spiegato nel convegno promosso da Ersaf – si attiverà per garantire un servizio tecnico di supporto alla nascita di nuove aziende e per individuare misure innovative per sostenere nei primi anni il reddito delle aziende che coltivano nocciole (incentivi per il biologico; particolari indennità compensative; anticipazione dei redditi futuri attraverso fondi e garanzie specifiche). Saranno poi previste misure specifiche nella futura programmazione comunitaria.