Maria Antonia Ceriani, 43 anni, titolare dell’azienda agricola agrituristica Cascina Claudina di Truccazzano (Milano) è una delle vincitrici nazionali della prima edizione del premio “Amiche della terra, storie di donne che nutrono il mondo”, promosso da Coldiretti Donne Impresa per valorizzare l’innovazione e l’imprenditoria femminile nelle campagne.
I riconoscimenti sono stati assegnati a Palazzo Rospigliosi a Roma in occasione del 70° anniversario della nascita del movimento di Donne Coldiretti, alla presenza tra gli altri del ministro alle Riforme istituzionali Elisabetta Alberti Casellati e del ministro alle Imprese e al Made in Italy Adolfo Urso insieme al presidente della Coldiretti Ettore Prandini, al segretario generale della Coldiretti Vincenzo Gesmundo e alla nuova leader nazionale delle donne Coldiretti Mariafrancesca Serra eletta nell’occasione.
Maria Antonia – precisa la Coldiretti Lombardia - si è aggiudicata la categoria “Multifunzionalità rosa” grazie alla versatilità della sua azienda che guida dal 2015, dopo aver dato una svolta alla sua vita. Diplomata al liceo psico-pedagogico, infatti, Maria Antonia ha dapprima lavorato nelle scuole dell’infanzia e successivamente si è occupata di marketing in un’azienda commerciale. Poi la scommessa di riaprire l’azienda agricola di famiglia, che si trova a meno di 30 chilometri dal centro di Milano, che il padre aveva chiuso dieci anni prima.
Oggi Maria Antonia – spiega la Coldiretti Lombardia –, sposata e mamma di quattro figli, ha fatto di Cascina Claudina un esempio vincente di multifunzionalità a tutto tondo, all’interno di una filiera completa dal campo alla tavola, con un legame inscindibile con il territorio.
Gli oltre 30 ettari di terreni agricoli – spiega la Coldiretti regionale – ospitano una grande ricchezza di cereali tipici della zona, oltre che varietà antiche di frumento come l’Ardito, il Gentil rosso e il Mentana. I cereali – continua la Coldiretti Lombardia – vengono lavorati nel mulino a pietra aziendale e trasformati in farine e prodotti da forno venduti direttamente in azienda come punto Campagna Amica. La cascina di Maria Antonia è anche agriturismo socio di Terranostra Lombardia con servizio di alloggio per giovani, famiglie e clienti business.
L’azienda di Maria Antonia – prosegue la Coldiretti regionale – è inoltre fattoria didattica e sociale: propone attività e giornate dedicate all’agri-cultura e promuove iniziative sociali come quella nata nel 2021, quando le restrizioni anti Covid si sono allentate. Per ritrovare la normalità e riallacciare i rapporti interrotti dall’emergenza sanitaria, Maria Antonia si è fatta promotrice di “Una coperta per la vita”, un progetto che mira a creare una rete di socializzazione tra donne e sostenere al contempo azioni di solidarietà.
Una volta al mese, Maria Antonia mette a disposizione gli spazi della sua cascina per ospitare donne che hanno voglia di passare del tempo insieme, confrontandosi sugli aspetti della vita quotidiana e recuperando la tradizione del lavoro a maglia per realizzare manufatti da donare ad associazioni impegnate in progetti di aiuto a donne, mamme e bambini bisognosi.
“Ricevere questo premio – afferma Maria Antonia Ceriani – significa dimostrare che le donne possono ricoprire ruoli solitamente associati a profili maschili. Significa dare un segnale ad altre donne come me che possiamo essere protagoniste nelle campagne e declinare il lavoro agricolo grazie alla nostra sensibilità, che ci porta a essere attente anche ai soggetti più fragili, unendo tradizione e innovazione. Questo riconoscimento mi permette di dare ulteriore voce a chi mi ha preceduto nella gestione delle nostre terre e che mi ha lasciato in eredità un bagaglio di conoscenze e saperi che ora voglio trasmettere alle nuove generazioni”.
“Quella di Maria Antonia – commenta Francesca Biffi, responsabile Donne Impresa Coldiretti Lombardia – è una storia di coraggio, amore e passione: il coraggio di dare nuova vita all’azienda agricola di famiglia; l’amore per la famiglia e per il territorio; la passione per l’agricoltura intesa non solo come attività che produce cibo di qualità, ma anche come occasione di comunità. È un’esperienza che rappresenta al meglio quello che le donne sanno e possono fare per il futuro della nostra agricoltura”.