17 Febbraio 2011
Lombardia – Accordo sul latte, le voci degli allevatori: “Una buona base per la nostra attività”

Un’intesa a difesa degli allevatori e delle loro aziende. Questa la valutazione che esce da una carrellata di opinioni sul territorio lombardo circa l’ultimo accordo sul prezzo del latte stipulato con Italatte, azienda leader in Italia per i formaggi freschi. “Chi ogni giorno lavora in cascina apprezza il valore di un’intesa che offre una base economica di partenza e permette di programmare l’attività lungo un periodo di mesi senza l’assillo del giorno per giorno” spiega Nino Andena, Presidente di Coldiretti Lombardia.
                                      
“Quello dell’ultimo accordo è un buon prezzo, ben diverso da quelli, penalizzanti e svilenti, che ci sono stati imposti in un passato neanche tanto lontano per il nostro latte. – commenta Barbara Manzoni, allevatrice di Agnadello (Cremona), conferente Italatte - Considero, soprattutto, importante il fatto che, dopo accordi trimestrali o al massimo semestrali, noi allevatori conferenti a Italatte possiamo oggi fare i conti con un buon accordo che dura nove mesi Questo ci dà certezze e la tranquillità di poter ragionare sul futuro, programmando al meglio la nostra attività. Chi, come me, è cresciuta in agricoltura, appassionandomi a questo lavoro sull’esempio della mia famiglia, sa bene quanto sia importante, per un’aziende agricola, avere la prospettiva di organizzarsi per un tempo medio lungo. Mi auguro che l’accordo firmato da Coldiretti rappresenti l’inizio di un’inversione di tendenza, che apra le porte ad una nuova stagione in cui la qualità e la sicurezza del latte italiano possano essere riconosciute e adeguatamente remunerate”.

Mario Facchinetti, allevatore di Brignano Gera d’Adda (BG) insieme al fratello gestisce un allevamento di 200 vacche in lattazione e conferisce il latte al Consorzio Produttori Milano:“Se si tiene conto del momento, quello fissato a livello regionale è un buon prezzo, anche perché rappresenta un punto fermo da cui  le imprese possono partire  per valorizzare la qualità e programmare la propria attività. Auspichiamo che i costi di produzione non aumentino ulteriormente , se ciò accadrà sarà indispensabile fare le opportune valutazioni quando il prezzo verrà rivisto”.

Wilma Pirola azienda agricola Papetti a Landriano (Pavia): “Sono contenta di aver fatto un prezzo che consenta alle aziende agricole di porre le basi per il lavoro futuro e i futuri investimenti. Forse si poteva ottenere qualcosa in più ma a scapito della possibilità di intavolare migliori trattative alla scadenza di questo accordo di nove mesi con futuri ulteriori benefici. Non dobbiamo scordarci che fino a ieri percepivamo 36,5 centesimi al litro e con il nuovo accordo che negli ultimi tre mesi tocca quota 40,2, poniamo le basi per una soluzione ancora più soddisfacente da settembre in avanti”.

Gianenrico Grugni, allevatore di Cervignano (Lodi): “Il prezzo secondo me è in linea con i mercati del latte venduto al banco. Questo accordo serve come riferimento e non vieta a nessuno di fare contratti a valori superiori. Chi dà il latte per il grana qualcosa in più già prende In ogni caso, il prezzo stipulato con Italatte è una base sotto la quale non scendere. Inoltre, in assenza di un accordo anche le industrie hanno difficoltà nei rapporti con supermercati. Una delle positività è la durata che permette all’agricoltore di programmare. Le fluttuazioni di materie prime e mercato possono mettere a rischio l’azienda e un punto fermo è utile, anche perchè la sfera di cristallo per prevedere cosa può succedere domani non ce l’ha nessuno”.

Michelangelo Zucchi, che guida l’azienda Abbazia di Orzinuovi (Brescia): “Questo accordo è sicuramente ciò che di meglio si poteva fare in questo momento con i francesi di Galbani. Avrei preferito un’intesa regionale con Assolatte poiché gli accordi aziendali per noi produttori non sono il massimo. Tuttavia un prezzo fissato fino a settembre 2011 mette la mia azienda perlomeno nelle condizioni di avere alcuni punti fermi sui quali programmare la prossima campagna”.

Michele Negroni, allevatore di Abbiategrasso (Milano): “Si tratta di un buon accordo, probabilmente quanto di meglio si poteva ottenere in questo momento e con un mercato, per il latte che non va al Grana, in cui la forbice dei prezzi è estremamente ampia. Si oscilla infatti dai 35,5 ai 40 centesimi al litro. I 39 centesimi otterranno indubbiamente l’effetto di riequilibrare il mercato perché nella situazione attuale a fronte di  una stalla che incassa 41 centesimi, ce ne sono almeno altre cinque che ne se ne vedono riconoscere 37,5 e rischiano la bancarotta. Ovviamente sarebbe stato meglio avere da subito i 40 centesimi ma, anche il contratto sottoscritto da Coldiretti e Italatte ex Galbani, che evidenzia un mercato in ascesa, mette punti fermi, che consentono di programmare l’attività e gli esigui investimenti che le aziende possono permettersi.”

Marcello Gasperini di Cuvio in provincia di Varese: “L'accordo costituisce un punto fermo ed un riferimento di mercato importante. A livello locale ci auguriamo che ci siano condizioni per trattative ed accordi migliorativi, che valorizzino una attività che si svolge su un territorio difficile e in condizioni ambientali complesse".

(16/02/2011)

Fabio Bonaccorso comunicazione.lombardia@coldiretti.it 347/0599454

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