24 Settembre 2010
Lombardia – Assalti agli allevamenti, giallo sui lupi nel Bresciano

Capre e pecore sbranate, daini e caprioli decapitati: giallo sui monti del Bresciano. L’ipotesi è che si tratti di un branco di lupi. Negli ultimi tre mesi ci sono stati oltre dieci assalti fra l’area di Polaveno, zona del lago d’Iseo, e la Val Trompia. “Prima accadeva una volta ogni tanto, ma quest’anno sono già oltre settanta gli animali uccisi - spiega  Roberto Gallizioli, segretario di zona Coldiretti di Iseo – prima hanno colpito solo due aziende che si trovano più in alto, ma in estate gli attacchi sono avvenuti più a valle, fra Sale Marasino, Marone e Sulzano”.

Gli ultimi due episodi, nella zona di Iseo, hanno riguardato pecore e piccoli daini, dei quali sono rimaste solo le teste, come è già avvenuto per dei cuccioli di cinghiali e di caprioli. Gli allevamenti vengono assaliti di notte: gli animali sono sgozzati a morsi, quindi il branco banchetta con una delle vittime e lascia le altre in un lago di sangue.

Secondo l’istituto zooprofilattico di Sondrio, le impronte, la profondità dei morsi e lo stato in cui sono ridotte le carcasse fanno pensare al 90 per cento che sia opera di lupi e non di cani randagi selvatici. Adesso si attendono le analisi del Dna e di altri reperti da parte dello zooprofilattico di Bologna. “Aspettiamo che ci sia un po’ di chiarezza e una risposta definitiva per tutte le ipotesi” afferma Roberto Gallizioli.

Intanto cinque sistemi video a rilevamento di calore sono stati installati a Iseo e a Sale Marasino per realizzare foto e filmati. “Se si tratta di cani si possono prendere e portare via, se invece sono lupi come pensiamo, allora il discorso cambia e dovremo realizzare dei recinti particolari per non farli entrare negli allevamenti. Ma è la prima volta che capita una cosa di queste dimensioni dalle nostre parti” spiega Riccardo Mazzucchelli, che fa parte di un gruppo di allevatori pecore della zona. Assalti dei lupi sono segnalati anche in altre parti d’Italia, per esempio le Marche o il Piemonte.

“Stiamo monitorando da vicino la situazione, che non va sottovalutata – spiega Nino Andena, Presidente della Coldiretti Lombardia - siamo preoccupati sia per i nostri allevatori che per l’impatto economico che questa vicenda può avere”.

(24/09/2010)

Fabio Bonaccorso comunicazione.lombardia@coldiretti.it 347/0599454

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