Dai pop corn agli involtini primavera, dall’America di Ligabue alla Cina del capitalismo rosso. Mentre scatta il conto alla rovescia per la vendemmia che partirà il prossimo 10 settembre, Il Lambrusco doc mantovano, l’unico Lambrusco della Lombardia, si mette in marcia sulla via della seta dopo essere già sbarcato negli Stati Uniti e in Germania.
Intanto è record per il vino Made in Italy nel mondo: secondo un’analisi della Coldiretti su dati Istat, nei primi cinque mesi del 2010 c’è stato con un aumento delle esportazioni in valore del 7,8% e una crescita sia nell'Unione Europea (1,4%) ma soprattutto negli Usa (+12,5%), dove l’Italia ha conquistato il primato battendo Francia e Australia.
“Noi stiamo mandando piccole quantità a Shangai, Hong Kong e Pechino, cercando di creare anche lì una cultura del nostro vino. Vogliamo far capire che non basta avere le bollicine, il colore o addirittura gli stessi vigneti, come pare stiano cercando di fare cinesi e indiani piantando barbatelle che dicono siano arrivate dall’Italia – spiega Luciano Bulgarelli, Presidente del Consorzio del Lambrusco Mantovano Doc – Sul prodotto finale influiscono tanti fattori, a partire dalla struttura geologia dei terreni che non può essere uguale da noi e in Cina. Senza andare tanto lontano, ci sono differenze anche con i lambruschi di Reggio e di Modena”.
Quello doc mantovano è più violaceo, scuro, corposo, leggermente speziato e generalmente secco. Dai circa mille ettari di vigneti, concentrati nell’OltrePo mantovano e fra le sponde del Po e dell’Oglio, nel Viadanese, si ottengono circa 120 mila ettolitri (la metà Doc e Igt) contro il milione di ettolitri degli emiliani.
“In genere è un vino che va consumato nell’arco di 9-12 mesi - spiega Bulgarelli - ma alcune prove con un 50-60% di uve Ruberti (vigneto storico mantovano che entro l’anno dovrebbe entrare nell’albo nazionale delle doc, ndr.) ci stanno permettendo di arrivare anche a 18 mesi senza particolari problemi. Difficoltà ci sono invece sui prezzi all’origine che, fino all’anno scorso, oscillavano fra i 30 e i 35 centesimi al litro, praticamente poco più del costo di mezzo bicchiere di acqua al bar”.
(30/08/2010)
Fabio Bonaccorso comunicazione.lombardia@coldiretti.it 347/0599454