E’ iniziata dieci giorni fa, con le prime piogge. All’inizio sembrava che fossero episodi isolati, ma con il passare del tempo la situazione è peggiorata fino a diventare una vera e propria strage. Nella Bassa Mantovana, soprattutto sui terreni dell’OltrePo, gli agricoltori che coltivano la pera Igp, l’unica di tutta la Lombardia, si stanno mettendo le mani nei capelli. Ogni volta che passano in mezzo ai frutteti trovano sempre nuove vittime, le piccole pere appena nate dai fiori, praticamente i “cuccioli” del frutto, sono cadute dagli alberi e non potranno più crescere ed essere raccolte. La perdita (su 800 ettari coltivati) varia dal 30 al 40 per cento, con un danno che al momento, stima la Coldiretti, oscilla fra i 3 e i 4 milioni di euro.
“Le piante sono stressate e non hanno la forza per tenere i frutti – racconta Giovanni Grecchi, 50 anni, agricoltore di Borgofranco Sul Po – il clima molto umido di quest’inverno, le piogge della primavera, gli sbalzi di temperatura non hanno aiutato l’allegazione, ossia l’allaccio che le piccole pere fanno con la pianta nei quindici giorni successivi dalla loro nascita dal fiore. Alcuni hanno avuto perdite anche del 50 per cento”.
Una mazzata per l’unica pera Igp della Lombardia: quasi un milione di piante che producono circa 28 mila tonnellate di frutti (raccolti fra agosto e settembre) che finiscono in Italia, ma che vanno anche Russia, Regno Unito e Germania, nonostante la concorrenza sempre più pressante di altre pere che arrivano dalla Spagna, dall’Olanda e adesso anche da qualche Paese dell’est Europa.
“Per le nostra produzione tipica è una scossa non indifferente – conferma Giancarlo Zani, Presidente della Coldiretti di Mantova – stiamo monitorando la situazione per avviare una conta precisa dei danni e poi ci confronteremo con le istituzioni per decidere quali passi fare. Questa è l’unica pera Igp della Lombardia e quanto sta avvenendo rappresenta una perdita non solo per la nostra zona, ma per tutta la Regione”.
(11/05/2010)
Fabio Bonaccorso
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