A Villaguardia (Como) la piscina, la palestra, i campi da tennis e alcune case private sono riscaldate da una centrale termica a legna che entro un anno servirà altre 150 abitazioni e produrrà anche energia elettrica. Ad Abbiategrasso (Milano) è attivo un impianto termoelettrico che funziona a cippato ed è integrato anche con un sistema di itticoltura e fitodepurazione. A Travagliato (Brescia) si coltivano pioppi a rapido accrescimento per fornire combustibile a una centrale di teleriscaldamento.
Sono solo tre esempi – spiega la Coldiretti Lombardia - della nuova filiera bosco-legno-energia che il 13 dicembre prossimo vedrà la firma a Milano, in via Pola 12, di un patto di collaborazione con l’assessorato ai sistemi verdi della Regione.
“L’idea – spiega Alberto Marsetti, vice presidente della Coldiretti Lombardia – è quello di offrire un quadro di riferimento a tutte le realtà che si occupano della gestione e della coltivazione dei boschi per la produzione di energia pulita e rinnovabile, considerate anche le buone potenzialità della nostra regione”.
In Lombardia, infatti, ci sono oltre 619 mila ettari di foreste: più diffuse sono le faggete (14,8 per cento), i castagneti (13,6 per cento) e i boschi di abete rosso. Un patrimonio di circa 105 milioni di metri cubi che cresce al ritmo di 3 milioni di metri cubi all’anno, con un consumo di poco superiore al mezzo milione.
Il 77 per cento di questi 500 mila metri cubi viene destinato a uso energetico, come il teleriscaldamento agricolo che si sposa bene con la conservazione del territorio, la difesa ambientale, lo sviluppo sostenibile e il servizio alla comunità, oltre a offrire nuovi spunti per la diversificazione economica dell’attività delle aziende agricole. Nella centrale di Villaguardia, ad esempio – spiega la Coldiretti Lombardia - gli agricoltori sono sia fornitori di materia prima che soci.
Il solo settore forestale offre poi lavoro a circa 1.600 persone a cui vanno aggiunte quelle occupate nell’indotto fra industrie di macchinari per il taglio e l’utilizzo del legna e quelle per la trasformazione.
La produzione di legname, pari a circa 557.240 metri cubi, è concentrata a Brescia (122.185 metri cubi pari al 21,93 per cento del totale), Bergamo (110.615 metri cubi pari al 19,85 per cento), Varese (104.285 pari al 18,71 per cento), Como (72.441 pari al 13 per cento) e Sondrio (63.081 pari all’11.32 per cento). Mentre Lecco contribuisce con 35.379 metri cubi (6,35 del totale) Pavia con quasi 31 mila metri cubi (5,55 per cento), Cremona con 2.977 (0.53 per cento), Milano con 8.763 metri cubi, Monza e la Brianza con 5.789, Mantova con 460 e Lodi con 320.
A tutto questo si aggiungono i pioppi che su circa 34.500 ettari costituiscono una massa di oltre 650 mila metri cubi di legname destinato in massima parte alla produzione di carta, pannelli e imballaggi.
“Il bosco – commenta Alberto Marsetti, vice presidente della Coldiretti Lombardia – non è più una selva oscura, ma una fonte di luce e calore per una nuova frontiera della produzione agroenergetica, ma anche per una fruizione turistica e ambientale, oltre a rappresentare un elemento di stabilità geologica del territorio”.
(10/12/2010)