Milano-Roma andata e ritorno. E’ questa la distanza che, stima la Coldiretti Lombardia, si potrebbe coprire mettendo uno dietro l’altro i fogli di carta che in quasi 30 anni le aziende agricole lombarde hanno dovuto affrontare per seguire le evoluzioni della legge sulle quote latte. Una marea di moduli, sentenze, avvisi, fatture, pagamenti e burocrazia di varia natura.
Questa mattina a Milano, durante la manifestazione degli allevatori lombardi e del resto del nord Italia davanti alla sede della Regione, la Coldiretti ha depositato all’ingresso del Pirellone una decina scatoloni con una parte della montagna di carte generata dalla quote latte in questi anni.
“Se adesso ci dicono che era tutto sbagliato – commenta Nino Andena, Presidente della Coldiretti Lombardia – allora rivogliamo indietro i soldi che la maggioranza degli allevatori ha speso per mettersi in regola. E’ una richiesta più che ragionevole, di fronte anche al mare di documenti che ci hanno sommerso in questi anni per stare dietro ai provvedimenti che hanno tentato di mettere ordine al settore”.
In Lombardia, se si considerano solo le aziende esistenti nel 2009, ogni provincia può contare su una propria “rete stradale” lastricata dai fogli di carta generati dal sistema delle quote e messi in fila uno dietro l’altro: 55 chilometri a Bergamo, 116 chilometri a Brescia, 12 a Como, 53 a Cremona, 8 a Lecco, 21 chilometri a Lodi, 71 a Mantova, 24 a Milano, 8 a Pavia, 38 a Sondrio e 7 a Varese.
“Pensate a migliaia di scartoffie che tappezzano distanze di chilometri: questo è quello che hanno sopportato gli allevamenti per mettersi seguire in questi anni il sistema delle quote latte – conclude Andena – se adesso ci dovessero dire che è tutto sbagliato, allora è chiaro che ci arrabbiamo”.
(21/07/2010)
Fabio Bonaccorso comunicazione.lombardia@coldiretti.it 347/0599454