Effetto maltempo nelle campagne: mentre il ‘meteo’ rimane instabile, prosegue l’approfondito monitoraggio messo in atto da Coldiretti Cremona in tutto il territorio provinciale. Diverse sono le segnalazioni di richiesta danni rivolte dagli agricoltori, con il supporto degli Uffici Coldiretti, alla Provincia – e nel contempo ai Comuni –, nelle quali si evidenzia l’entità dei danni riportati da pressoché tutte le colture: grano, mais, ortaggi, foraggiere, orticole. Conferma della gravità della situazione nelle campagne è stata data nei giorni scorsi da Coldiretti Cremona alla Prefettura, con una comunicazione da parte del Direttore Simone Solfanelli, con la richiesta di un autorevole intervento del Prefetto di Cremona nelle sedi competenti, a supporto della domanda di attivare lo stato di calamità naturale per le vaste aree della provincia colpite dal maltempo. La stima dei danni – ha evidenziato Coldiretti nella comunicazione – mostra situazioni eterogenee, ma comunque ugualmente gravi. Le aree più colpite riguardano gran parte del territorio Casalasco, le zone golenali del fiume Oglio e del fiume Adda, le campagne a nord di Cremona.
Nel frattempo, la situazione si sta normalizzando. Nel Casalasco, dopo giorni particolarmente difficili con diversi canali andati in tilt per la pioggia incessante (con il conseguente allagamento di vari campi di orticole e mais), l’acqua in gran parte è finalmente defluita nel reticolo idrico. A causa dei nuovi temporali di ieri, rimangono alcune aree ancora allagate, ma dall’estensione sempre meno significativa. Le condizioni del terreno appaiono ovunque pessime e lasciano un grande punto interrogativo in merito alle future rese, in termini quantitativi e qualitativi. Di fatto, si è completamente perso il primo sfalcio di tutti i foraggi, mentre per i seminativi il problema è intervenire su pianticelle attualmente coperte di fango. Per quanto concerne le orticole, in molti casi appare ormai accertato che si dovrà provvedere a nuove semine, non appena la situazione meteorologica si sarà ristabilita. In merito alla coltura del mais, la reale stima dei danni si potrà avere solo fra qualche tempo: i campi avranno bisogno di ulteriori lavorazioni, con costi aggiuntivi dovuti all’acquisto di altre sementi, con vari giorni di lavoro necessari ed utilizzo aggiuntivo di macchinari e carburante. Nei prossimi mesi le aziende sconteranno i ritardi nella maturazione, sia per quei campi che hanno subito un rallentamento nel ciclo vegetativo sia per quelli in cui si dovrà addirittura ripartire da capo. E, nel frattempo, si intensificano gli attacchi alle giovani colture da parte degli insetti, così come la presenza di piante infestanti, il tutto favorito dalla difficoltà degli agricoltori nell’intervenire in campo con i necessari trattamenti.
Nel territorio provinciale restano allagamenti dei campi nelle zone golenali, in particolare lungo il corso dell’Oglio, dove nei giorni scorsi il fiume ha superato, e in qualche tratto ha rotto, gli argini di golena invadendo prati stabili e campi di mais. Nella lunga fascia che corre tra i Comuni di Ostiano, Pessina, Piadena, Calvatone, per vari giorni i campi sono rimasti del tutto sommersi sotto più di un metro d’acqua. In questo caso non si può fare altro che attendere l’abbassamento del livello del fiume, in modo che possa riaccogliere le acque tuttora nei campi. Certo è che, in tali aree, sarà inevitabile la totale risemina dei terreni, con evidente impiego di ulteriori risorse.