Siamo soddisfatti a metà, commentano alla Coldiretti nel rilevare che il presidente del consiglio dei ministri ha firmato il decreto flussi per i lavoratori stagionali extracomunitari. Ma i tempi sono quest’anno molto stretti ed il decreto, ancora da pubblicare sulla Gazzetta ufficiale, in forte ritardo.
Viene pertanto segnalato dalla maggior organizzazione di rappresentanza dell’imprenditoria agricola l’esigenza di ridurre i tempi burocratici. Dopo la pubblicazione, è necessario ottenere il nulla osta dello sportello unico presso la Prefettura e il rilascio del visto presto i Consolati all'estero. “C’è il rischio concreto – commenta il presidente provinciale, Gianluigi Zani - che i ritardi mettano in difficoltà l'agricoltura, la quale deve confrontarsi con i tempi dettati dall'andamento stagionale delle produzioni”.
Forte è l’attesa nelle aziende agricole per l’arrivo dei lavoratori stagionali immigrati dai quali dipende il 10 per cento dei raccolti nelle campagne italiane. Una percentuale che nella nostra provincia è quasi il triplo.
L’agricoltura, insieme a turismo ed edilizia è uno dei settori dove più alta è la presenza di lavoratori extracomunitari. Secondo stime della Coldiretti, sono oltre 30 mila le aziende agricole italiane che assumono lavoratori extracomunitari (un migliaio nella nostra provincia). Le etnie prevalenti: albanesi, indiani, marocchini, tunisini e macedoni. Per gli stagionali, le principali lavorazioni riguardano le operazioni di raccolta (meloni, frutta, uva, insalata, ecc.).