Poco tempo per tutti gli adempimenti burocratici. Segnalate le difficoltà delle imprese alla Direzione del lavoro

Si attendeva da tempo nelle campagne l’annuncio del ministro del Welfare, Sacconi, che il Governo ha licenziato il decreto flussi immigratori che prevede l’ingresso stagionale in Italia di 80mila lavoratori extracomunitari che si occuperanno sopratutto di agricoltura e turismo. “Siamo in forte ritardo – commenta il presidente della Coldiretti virgiliana, Gianluigi Zani – perché alla pubblicazione del decreto dovranno far seguito gli altri adempimenti burocratici come il nulla osta presso la Prefettura e il rilascio del visto presto i Consolati all'estero. C’è il rischio concreto che i ritardi mettano in difficoltà le aziende, come ha segnalato questa mattina la Coldiretti alla Direzione provinciale del lavoro durante la riunione del Cles (Comitato lavoro emersione sommerso). L’agricoltura deve confrontarsi con i tempi dettati dall'andamento stagionale delle produzioni. Anche se quest’anno c’è un ritardo nelle lavorazioni, il decreto era atteso dall’inizio dell’anno.

Per le domande è prevista la procedura on line che, si spera, potrà colmare almeno in parte il ritardo, come fa rilevare la Coldiretti che lo scorso anno è stata l'associazione che ha presentato il maggior numero di domande ed è impegnata con le proprie strutture territoriali a raccogliere le richieste dei datori di lavoro.

Con circa il 10 per cento di extracomunitari (ma nel Mantovano siamo ad oltre il doppio), sul totale dei lavoratori agricoli, è nelle campagne dove la presenza di immigrati evidenzia un’incidenza tra le più elevate dei diversi settori economici. In Italia sono oltre 90mila ed appartengono a 155 diverse nazionalità, principalmente albanesi (17,2 per cento), marocchini (12,6%) e indiani (13,8 per cento).