Zani: il prezzo dei formaggi Grana e Parmigiano si è riposizionato su livelli più accettabili
Il buon andamento di mercato dei formaggi di riferimento per il prezzo del latte venduto all’industria, il Grana padano e il Parmigiano reggiano, è il miglior viatico per una revisione del prezzo del latte che sia più soddisfacente per i produttori. L’osservazione è del presidente della Coldiretti virgiliana, Gianluigi Zani, in vista del rinnovo regionale. Il 30 giugno infatti scadrà l’accordo siglato da Coldiretti e dalle altre associazioni di categoria con Assolatte per un prezzo alla stalla di 33,156 centesimi al litro.
Il cambiamento delle condizioni commerciali, secondo la Coldiretti lombarda, deriva da un aumento del prezzo al consumo del Grana, uno dei formaggi di riferimento perché assorbe 22 milioni di quintali di latte in Lombardia, che ha migliorato di oltre l’11 per cento mentre ancora più sensibile è l’aumento del Parmigiano. “Anche le quotazioni di burro e panna vanno bene – afferma il presidente regionale Nino Andena – e quindi ci sono le condizioni per migliorare, senza ripercussioni sulle tasche dei consumatori, le condizioni sin qui accordate agli allevatori lombardi i quali, da oltre un anno, stanno lottando con le unghie e con i denti per sopravvivere”.
La crisi si fa ancora sentire. Soltanto nei primi tre mesi del 2010, secondo rilevazioni della Coldiretti, oltre mille imprese agricole lombarde hanno chiuso. Nei prim cinque mesi di quest’anno a Mantova si sono già registrate 209 cessazioni contro le 459 del 2009. L’agricoltura deve fare i conti con nuove tendenze dei consumi. “Per questo – fa rilevare la Coldiretti - le aziende agricole stanno mettendo in campo nuove strategie, fra cui le vendite dirette ed i farmers market, che sono arrivati ormai a quota 80 in Lombardia. Se si guarda al latte fresco appena munto (che si acquistare anche nei distributori degli allevatori) fra il 1995 e il 2008 si è registrato un aumento del 72 per cento, raggiungendo le 83 mila tonnellate in Lombardia.
“Siamo convinti – afferma il presidente Zani – che i cittadini, se ben informati, sappiano scegliere in modo opportuno, esercitando il grande potere di influenzare i signori dello scaffale dei grandi supermercati”. “Nonostante che ci sia una lobby in Europa – aggiunge il presidente lombardo, Nino Andena – che non vuole l’indicazione di origine sul latte a lunga conservazione e che ha spinto per il via libera all’uso della caseina per fare i formaggi, noi di Coldiretti continuiamo a batterci per garantire ai consumatori un prodotto sano, di alta qualità e dall’origine trasparente, con una filiera italiana in grado di avvantaggiare sia le aziende agricole che le famiglie”.