La legge regionale sugli agriturismi approvata oggi rappresenta un passo avanti a favore delle tipicità lombarde: Coldiretti accoglie positivamente le modifiche apportate alla legge regionale sull'agricoltura, volte a tutelare ulteriormente i sapori e le tradizioni del territorio. Infatti, almeno 4 prodotti agricoli su 5 (pari all’80%) serviti negli agriturismi dovranno essere made in Lombardia.
“In questo modo le nostre aziende saranno ancora di più ambasciatrici delle tipicità locali – commenta Tiziana Porteri imprenditrice agricola di Bedizzole e presidente di Terranostra Brescia, l’associazione che raggruppa gli agriturismi di Coldiretti –. Inoltre, in generale, pesce e vini serviti dovranno essere solo di origine lombarda".
Una novità pronta a impattare positivamente sugli 8 milioni di persone - secondo le stime Coldiretti -, che ogni anno scelgono di mangiare negli agriturismi lombardi.
Cosa cambia per le aziende agrituristiche
La legge regionale prevede inoltre le seguenti modifiche:
- aumento dal 30 al 35% la soglia minima di prodotti aziendali utilizzati nella somministrazione dei pasti;
- 80% di prodotti lombardi e solo il 20% di prodotti acquistati dalla grande distribuzione;
- possibilità di aumentare i posti letto da 60 a 100 valorizzando l’ospitalità offerta dalle strutture agricole;
- possibilità di somministrare alimenti e bevande fuori dalle strutture aziendali, nel limite di venti giornate l’anno;
- introduzione della nuova disciplina sull’enoturismo e dell’elenco regionale degli operatori;
- possibilità di organizzare attività agrituristico-venatorie e cinotecniche, ricreativo culturali, ludico didattiche e di rilevanza sociale, nonché di ittiturismo e ippoturismo.
Agriturismi lombardi: la regina è Brescia
Sul podio delle aziende agrituristiche lombarde c'è proprio Brescia, che conta 348 imprese di cui 155 associate a Coldiretti. Al secondo posto Mantova con 236 e al terzo Pavia con 224 agriturismi. Seguono Bergamo (170), Como (166), Milano (133), Sondrio (121), Varese (90), Lecco (79), Cremona (72), Lodi (33), Monza e Brianza (16) per un totale di sono 1.688 strutture, di cui oltre mille offrono servizio di ristorazione.
Alla base del successo, la possibilità di mangiare i piatti della tradizione, i cui segreti sono conservati da generazioni nelle campagne. Il cibo rappresenta il vero valore aggiunto delle vacanze in Lombardia, regione che può contare su un’agricoltura che vale oltre trecento "tesori" certificati, con 34 tra DOP e IGP, 41 denominazioni vinicole tra DOCG, DOC e IGT e 251 prodotti tradizionali.