2 Agosto 2010
Pavia – Prezzo del latte: l’industria resta arroccata su posizioni inaccettabili

Non si ferma la corsa del grana padano e del parmigiano. I due prestigiosi formaggi, bandiera italiana nel mondo che assorbono la metà del latte munto in Lombardia, dove si producono circa 4 milioni di tonnellate su un totale di 10,5 a livello nazionale, continuano a veleggiare con il vento in poppa sul fronte dei prezzi.
Secondo le ultime rilevazioni dell’Ismea il grana a 12 mesi di stagionatura, nella settimana dal 19 al 25 luglio, ha raggiunto i 6,70 euro al chilo con un aumento del 17,34 per cento rispetto allo stesso periodo del 2009, mentre il parmigiano stagionato 2 anni è arrivato a 10,11 euro al chilo, con un miglioramento del 26,53 per cento rispetto all’anno scorso.
Quotazioni decisamente elevate che tuttavia stupiranno chi conosce solo il prezzo al dettaglio che subisce un incremento violento e spesso non giustificato.
Come il grana il burro, infatti, vale oggi 2,50 euro al chilo sulla piazza di Milano e 2.90 euro al chilo su quella di Cremona, con un miglioramento del 92 per cento rispetto al 2009. Anche in questo caso invitiamo i consumatori a confrontare questi prezzi con quanto pagato al dettaglio
Nonostante questi sensibili incrementi, Assolatte, l’associazione delle industrie lattiero casearie si è arroccata sulle proprie posizioni chiudendo la porta alla trattativa sul prezzo del latte oggi posizionato a soli 33, 156 centesimi al litro insufficienti persino a coprire le spese di produzione

Gli allevatori delegano la Coldiretti

Dopo la rottura delle trattative sul prezzo, gli allevatori delegano la Coldiretti per fare accordi separati con le singole industrie alle quali consegnano il latte. “Con Assolatte, l’associazione di rappresentanza del settore della trasformazione non si riesce a ragionare  - dichiara Giuseppe Ghezzi, presidente della Coldiretti di Pavia - e allora andiamo a trattare direttamente con le industrie che, lavorando ogni giorno al fianco dei nostri produttori, capiscono meglio le esigenze del sistema e sono in grado di arrivare a intese di buon senso”
“Gli allevatori stanno facendo già affluire alla sede provinciale  - prosegue Giovanni Roncalli, direttore della Coldiretti di Pavia - le deleghe per dare mandato all’associazione di trattare con le singole industrie di riferimento. Inoltre, per quanto riguarda i pagamenti, in assenza di un accordo quadro regionale, il prezzo applicato alle stalle sarà considerato solo come una rata di quello finale ancora da stabilire”.

e-mail pavia@coldiretti.it -www.pavia.coldiretti.it

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