La peste suina rappresenta una grave minaccia per i nostri allevamenti e il rischio dell’espandersi del contagio dentro alle stalle rappresenterebbe un danno gravissimo soprattutto in Lombardia dove è allevato il 53% dei maiali italiani. È quanto afferma la Coldiretti regionale in riferimento al tweet del sottosegretario alla Salute Andrea Costa sul fatto che per fronteggiare l'epidemia di peste suina è "fondamentale ridurre l'eccessiva presenza di cinghiali sul territorio" e “valutare il prolungamento dell'attività venatoria, per ridurne sensibilmente il numero” a tutela di agricoltori e allevatori.
Più volte abbiamo denunciato i pericoli della proliferazione e diffusione senza freni di questi ungulati – continua la Coldiretti Lombardia – che provocano danni ed incidenti con morti e feriti, ma rappresentano anche un pericoloso veicolo per la peste suina. Occorre intervenire con decisione per contenerne il numero, a fronte di ben 2,3 milioni di esemplari stimati in tutta Italia.
Non è più tollerabile l’immobilismo delle Istituzioni di fronte all’estendersi dell’emergenza – continua la Coldiretti Lombardia – in un momento drammatico per gli allevatori, che stanno lavorando con compensi riconosciuti che sono inferiori ai costi sostenuti per gli aumenti energetici e dell’alimentazione degli animali. Le autorità competenti – conclude la Coldiretti Lombardia – intervengano per contrastare le pratiche sleali e fermare le speculazioni.