“E’ necessario fermare le speculazioni lungo la filiera dei salumi e dei prosciutti Made in Italy con prezzi pagati agli allevatori che non coprono neppure i costi di produzione per il rincaro record dei mangimi” E’ quanto affermato dal presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel corso del vertice con il ministro dell’agricoltura Stefano Patuanelli e gli assessori all’agricoltura delle due regioni dove si concentra la maggior parte degli allevamenti di maiali in Italia, Fabio Rolfi per la Lombardia e Alessio Mammi per l’Emilia Romagna.
Fondamentale far ripartire il dialogo nella filiera
Prandini ha sottolineato che “è fondamentale far ripartire il dialogo all’interno della filiera della carne suina sbloccando la paralisi della Cun, la Commissione unica nazionale, che deve evitare le mancate quotazioni dei maiali”.
Settore di punta, da tutelare
"In una fase così delicata per il Paese in cui con l’avanzare della campagna vaccinale contro la pandemia Covid si tenta di agganciare la ripresa dell’economia è necessario – continua il presidente della Coldiretti – tutelare un settore di punta dell’agroalimentare italiano come la norcineria nazionale". Un settore che offre infatti lavoro a circa centomila persone tra allevamento, trasformazione, trasporto e distribuzione. Con un fatturato che vale 20 miliardi, ma che è stato fortemente ridimensionato nell’ultimo anno per effetto dei limiti di apertura imposti alla ristorazione.
Potenziare i controlli sull'origine in etichetta
E’ fondamentale – ha evidenziato Prandini - rafforzare i controlli sull’effettiva applicazione dell’obbligo di indicazione di origine in etichetta per salumi e prosciutti. “In un momento difficile per l’economia dobbiamo portare sul mercato il valore aggiunto della trasparenza con l’obbligo di indicare in etichetta il Paese d’origine di tutti gli alimenti per combattere la concorrenza sleale al Made in Italy” ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “l’Italia ha la responsabilità di svolgere un ruolo di apripista in Europa grazie alla leadership nella qualità e nella sicurezza alimentare.”