VARESE – Si respira aria di vigilia per AgriVarese che domenica prossima, 7 aprile, è pronta ad accogliere i visitatori nell’inedita cornice del lungolago di Angera, con la presenza in forze di Coldiretti Varese: una manifestazione che, sottolinea l’organizzazione agricola, evidenzia “l’importanza e il valore di un’iniziativa che ha lo scopo di evidenziare le peculiarità del settore primario nel settore prealpino, un settore strategico e identitario per il territorio”.
Coldiretti Varese sarà presente quindi con propri spazi e un programma articolato: alle 11.30 presso i Giardini Estensi si terrà la premiazione della seconda edizione del concorso “Balconi Fioriti in provincia di Varese”, seguita dalla presentazione della nuova edizione del concorso ora ai nastri di partenza. Dalle 9.30 alle 12 e dalle 15 alle 17, invece, sempre ai Giardini Estensi saranno attivi i laboratori didattici per i più piccoli a cura delle fattorie didattiche di Coldiretti Varese, con la proposta di cinque percorsi studiati per avvicinare i più piccoli al mondo dell’agricoltura.
“Un’occasione per incontrare il pubblico in un momento che ci vede impegnati a difesa dell’agricoltura e del vero made in Italy alimentare” sottolinea il presidente di Coldiretti Varese Pietro Luca Colombo.
Gli agricoltori di Coldiretti Varese, lunedì e martedì della prossima settimana, saranno infatti presenti al Brennero – insieme ai colleghi in arrivo da tutta Italia - per lanciare un’azione forte di tutela del Made in Italy a tavola per proteggere gli agricoltori, ma anche i consumatori nel nome del “patto” che ha consentito negli ultimi venti anni di raggiungere grandi risultati nella difesa della qualità e identità dei prodotti italiani contro ogni forma di inganno.
“Coldiretti scende in campo per mettere al riparo la sovranità alimentare del nostro Paese, confermando però il valore del commercio leale. L’export di prodotti agricoli e agroalimentari è un motore importante per l’Italia che ha raggiunto un traguardo significativo con 64,2 miliardi nel 2023. Ma a crescere è anche l’import che ha superato 65 miliardi. Un campanello d’allarme che da un lato induce a rafforzare la strategia produttiva finalizzata a rendere sempre più autosufficiente il Paese, dall’altro a pretendere che sia assicurata la reciprocità negli scambi commerciali”.
La richiesta chiara è di bloccare l’arrivo di prodotti dai Paesi terzi che non rispettino gli standard italiani ed europei in materia di sicurezza alimentare, ambientale e di rispetto dei diritti dei lavoratori. Le regole, questo il principio inderogabile sostenuto da Coldiretti, devono essere le stesse per tutti, altrimenti il commercio si traduce in concorrenza sleale che non solo penalizza le aziende agricole italiane, ma mette a rischio la salute stessa dei consumatori.