10 Marzo 2011
Varese – GASOLIO: CON CARO PETROLIO SERRE A RISCHIO. COLDIRETTI: GIU’ LE TASSE. IL FREDDO DI QUESTI GIORNI COSTA ALLA NOSTRE AZIENDE FLOROVIVAISTICHE QUASI 20.000 EURO

 L’accise che grava sul gasolio usato per il riscaldamento delle serre deve essere annullata, come era negli anni passati. La ferma richiesta arriva dalla Coldiretti di Varese, attraverso il Presidente Fernando Fiori.
Il caro petrolio, la crisi libica, l’accisa che grava sul gasolio per riscaldamento e il permanere di temperature prettamente invernali, rappresentano un mix esplosivo per le imprese florovivaistiche e orticole che operano sotto serra.
Ricordiamo che in provincia di Varese la filiera del florovivaismo rappresenta il 30% dell’intera agricoltura, occupa in maniera diretta poco meno di mille addetti e che interessate a questo aumento dei costi energetici sono oltre 330 aziende che producono piante e fiori in circa 472.000 mq di superficie protetta, di cui 221.500 mq è riscaldata.
“Nel giro di poco più di un anno un anno – spiega Fernando Fiori - abbiamo stimato che nella nostra provincia la bolletta energetica per il riscaldamento delle serre con il gasolio sia  passata da 2.100.000 € a più di 3.000.000 di €.”.
“Si tratta di evitare - sottolinea il Direttore di Coldiretti Varese, Tino Arosio - un insostenibile aumento dei costi in un settore, che deve subire un forte pressing competitivo. Non dimentichiamo che in Europa riscaldare le serre costa dalla metà ad un terzo rispetto all’Italia. In assenza di interventi tempestivi il risultato è un’ulteriore via libera alle importazioni soprattutto da paesi extracomunitari, favoriti da un clima più caldo, dove spesso si sfrutta la manodopera e si utilizzano di pratiche di coltivazione dannose per la salute e l’ambiente bandite dall’Ue”.
l prezzi del gasolio destinato all'attività agricola provoca in Italia un aggravio complessivo di costi stimabile in 200 milioni di euro su base annua per l’intero  settore. Oltre ai costi per le serre, l’aumento pesa  anche sulle macchine come i trattori e sul riscaldamento di locali come le stalle o sull'essiccazione dei foraggi destinati all'alimentazione degli animali.
Ma a subire gli effetti del record nei prezzi del gasolio - continua la Coldiretti - è l'intero sistema agroalimentare dove i costi della logistica incidono dal 30 al 35 per cento per frutta e verdura e assorbono in media un quarto del fatturato delle imprese agroalimentari. Il peso dei costi di solo trasporto sul totale dei costi logistici nell'agroalimentare - sottolinea la Coldiretti - è pari a un terzo, mentre l'insieme dei costi di gestione del magazzino (scorte, movimentazioni e picking ) copre un altro terzo dei costi logistici. La continua crescita dei costi di trasporto e degli altri costi logistici - conclude la Coldiretti - mette a rischio la competitività delle imprese Made in Italy e che va affrontata con interventi strutturali in un Paese dove l’86 per cento delle merci viaggia su strada.

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