Scatta la vendemmia in Lombardia che, secondo le prime stime, vedrà a livello regionale un calo medio della produzione di circa il 10% rispetto allo scorso anno. E' quanto afferma la Coldiretti regionale in occasione del distacco dei primi grappoli di Pinot Nero e Chardonnay in Franciacorta, presso l’azienda agricola Faccoli a Coccaglio (Brescia) che inaugura l’inizio della raccolta lungo la Penisola.
Il caldo anticipa la vendemmia
Quest’anno – prosegue la Coldiretti Lombardia – il via alla raccolta dell’uva sui nostri territori parte con quindici giorni di anticipo rispetto al 2021 a causa del grande caldo, anche con nottate afose e temperature elevate che non hanno permesso ai grappoli di prendere un po’ di “respiro” climatico con il tradizionale sbalzo termico.
Siccità e grandinate pesano sulla stagione
Sull’andamento stagionale – spiega la Coldiretti Lombardia – pesano la siccità e gli eventi estremi come le grandinate che hanno colpito a più riprese la provincia di Pavia, primo territorio vitivinicolo a livello regionale. In Lombardia ci si attende comunque un’annata di buona/ottima qualità, ma per confermare le previsioni anche sul piano quantitativo bisognerà aspettare l’evoluzione dei mesi di agosto e settembre.
La vitivinicoltura in Lombardia
In Lombardia – continua la Coldiretti – sono oltre 20 mila gli ettari vitati destinati per circa il 90% a vini di qualità grazie a 5 DOCG, 21 DOC e 15 IGT. Produzioni sempre più apprezzate anche all’estero come testimonia il valore delle esportazioni regionali che nei primi tre mesi del 2022 fa registrare un aumento del 19,9% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, nonostante la guerra in Ucraina e i venti di recessione.
Boom dei costi di produzione
Sui bilanci aziendali – afferma la Coldiretti – incide però la crescita esponenziale dei costi con un +35% in media, a causa delle tensioni su energia e materie prime generate dal conflitto tra Russia e Ucraina con aumenti unilaterali da parte dei fornitori di imballaggi con anche difficoltà a reperire materiali per l’imbottigliamento. Una bottiglia di vetro costa oltre il 30% in più rispetto allo scorso anno, mentre l’aumento del prezzo dei tappi ha superato il 20% per quelli di sughero e addirittura il 40% per quelli di altri materiali.
Per le gabbiette per i tappi degli spumanti gli aumenti sono nell’ordine del 20% ma per le etichette e per i cartoni di imballaggio si registrano rincari rispettivamente del 35% e del 45%, secondo l’analisi Coldiretti. Problemi anche per l’acquisto di macchinari, soprattutto quelli in acciaio, prevalenti nelle cantine. Rincarato anche il trasporto su gomma del 25% al quale si aggiunge – conclude la Coldiretti – la preoccupante situazione dei costi di container e noli marittimi, con aumenti che vanno dal 400% al 1000%.