Laura Facchetti: esperienza pilota per una gestione efficiente e innovativa dell’azoto nel settore zootecnico
Il settore lattiero lattiero-caseario è oggetto di grande attenzione per le crescenti preoccupazioni sull’impatto ambientale e umano; per rispondere a queste preoccupazioni il Green Deal indica la necessità di una forte riduzione delle emissioni di gas a effetto serra entro il 2030 e di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Il comparto zootecnico deve dare risposte concrete e operative a queste sfide, considerando approcci innovativi in grado di gestire la complessità dei sistemi agro-zootecnici, integrando valutazioni economiche, sociali e ambientali. E’ quanto afferma Coldiretti Brescia in occasione del nuovo progetto di Coldiretti Brescia e Coldiretti Cremona con l’Università degli studi di Brescia, presentato a Brescia martedì 9 aprile alla presenza della presidente di Coldiretti Brescia Laura Facchetti per fare il punto del lavoro svolto fino ad ora e dare i prossimi obiettivi operativi. Presente anche Regione Lombardia che ha finanziato il progetto tramite un bando a valere sulle misure del piano di sviluppo rurale.
“Il progetto – spiega la presidente Laura Facchetti – vuole sviluppare un’esperienza pilota di gestione efficiente e innovativa dei flussi dell’azoto in aziende agro-zootecniche in ottica di circolarità e di sostenibilità. La base scientifica si fonda sul fatto che minimizzazione delle perdite corrisponde al miglioramento delle performance di sostenibilità delle aziende”. Le aziende agricole partner del progetto sono: Società Agricola Morenica di Lonato del Garda, Gardalatte di Lonato del Garda e Società agricola Locatelli in provincia di Cremona.
L’obiettivo – racconta Coldiretti Brescia – è quindi quello di sviluppare un sistema integrato per la gestione dei nutrienti (SIGN) che migliori la sostenibilità ambientale di aziende agro-zootecniche dedite all’allevamento di bovini da latte. Si tratta di un prototipo innovativo di tecnologia informatica (strumento gestionale) che consente di descrivere in termini quantitativi il flusso globale di nutrienti tra i diversi comparti dell’azienda; di valutare l’efficacia delle tecnologie applicate a livello aziendale e di ottimizzare l’utilizzo degli input di fertilizzazione a livello aziendale, minimizzando le perdite di nutrienti e incrementando lo stock di nutrienti nel suolo.
“Con questa partnership – conclude la presidente Coldiretti Brescia Laura Facchetti – si intende fornire uno strumento a Regione Lombardia per misurare quelle aziende disposte ad un percorso ancor più virtuoso di sostenibilità ambientale che potrebbero poi ottenere dei benefici in termini di punteggi aggiuntivi sui bandi, migliore quota di finanziamento, agevolazioni e deroghe nei periodi e zone di spandimenti delle sostanza organica animale”.