Progetto VI.TE 4.0: innovazione necessaria per aumentare la sostenibilità, mantenere il primato di biodiversità e favorire la valorizzazione dei prodotti Made in Italy.
“Un progetto virtuoso che nasce a inizio 2019 dall’esigenza di aumentare la sostenibilità del modello agricolo italiano, attraverso l'innovazione necessaria per garantire alle imprese produzioni di qualità, mantenere il primato di biodiversità che ci contraddistingue e favorire ulteriori strategie di internazionalizzazione dell’agroalimentare Made in Italy. Ringrazio i nostri compagni di viaggio, in questa esperienza che ci auguriamo diventi significativa per il futuro del nostro territorio”. Queste le parole del direttore di Coldiretti Brescia Massimo Albano in occasione dell’evento conclusivo del progetto VI.TE 4.0, presentato la mattina di venerdì 21 maggio presso la cantina Perla del Garda a Lonato del Garda e in modalità online sul canale YouTube di Coldiretti Brescia.
Il progetto pilota di smart agricolture è stato avviato nell'ambito dell'iniziativa ATG Around The Ground, frutto della collaborazione tra aziende e associazioni del territorio: Coldiretti Brescia, Condifesa Lombardia Nord-Est, Fasternet, InnexHub, COBO, CSMT Polo Tecnologico e A2A Smart City. “Abbiamo contribuito con orgoglio a un’iniziativa concretamente importante per la nostra realtà e per la distintività delle aziende agricole - commenta Giacomo Lussignoli, presidente di Condifesa Lombardia Nord-Est –. Un primo passo che ci permetterà di essere pronti a rispondere efficacemente alle esigenze di innovazione e di sostenibilità delle imprese, aiutandole a valorizzare ulteriormente la presenza sul mercato”.
Le tecnologie del progetto VI.TE 4.0
Entrando nel vivo della mattinata, spetta a Stefano Toninelli, tecnico di Condifesa Brescia, il compito di raccontare i dettagli del progetto VI.TE 4.0: “è stato un viaggio lungo ma straordinario, che ha portato alla creazione di un nuovo sistema di monitoraggio avanzato e di elaborazione di dati strategici, in una visione di integrazione di tutti i sistemi disponibili sul mercato, per ottenere un’agricoltura sempre più ecosostenibile”.
Obiettivo dell’iniziativa definire, inizialmente nel comparto viticolo ed enologico, un nuovo sistema di monitoraggio integrato per elaborare dati strategici e ottenere una produzione più efficiente e sostenibile. Combinare le più recenti e sofisticate tecnologie informatiche 4.0 può infatti avere un impatto estremamente positivo sul comparto, generando benefici significativi in termini di prevenzione e lotta alle fitopatie e fisiopatie con tecniche green, efficienza e sostenibilità delle coltivazioni, resa e qualità produttiva a basso impatto ambientale.
Esperienze di viticoltura sostenibile
Le aziende vitivinicole protagoniste del progetto VI.TE 4.0 sono tre: Averoldi Francesco di Bedizzole, La Perla del Garda di Lonato del Garda e cantina Uberti di Erbusco. “Il progetto si è rivelato fin da subito estremamente concreto nell’operatività aziendale – precisa Luigi Biolatti, della cantina Uberti –, dandoci la possibilità di avere in tempo reale i dati meteo di ogni singola vigna, per poter prendere decisioni necessarie per interventi mirati nella lotta alle fitopatie. Tramite l’incrocio e l’analisi dei dati con l’implementazione di informazioni esterne, come mappe geomorfologiche dedicate alle caratteristiche vocazionali, si sta creando un'utile microzonazione dettagliata e approfondita di tutti i vigneti aziendali”.
Dal punto di vista tecnico, infatti, la realizzazione del progetto si è avvalsa di un innovativo sistema informatico composto da: una parte hardware di sensoristica, un’avanzata tecnologia di trasmissione dati e una componente software capace di elaborare i dati, esaminare le informazioni e confrontarle con eventuali dati storici residenti nello stesso database. “Le informazioni fornite dalle centraline sono indispensabili – aggiunge Francesco Averoldi, dell’omonima azienda agricola - perché attraverso la loro attenta valutazione si riesce a modulare il tipo di intervento necessario in quel determinato periodo fisiologico, che risulta preciso ed efficace in un modello di coltivazione e produzione vitivinicola ecosostenibile”.
In conclusione, la positiva testimonianza di Giovanna Prandini, titolare della cantina Perla del Garda. “Il progetto per noi è partito da un bisogno concreto, quello di ottenere previsioni meteo più accurate, in quanto non avevamo a disposizione il supporto tecnologico sufficiente per pianificare interventi in razionali ed efficaci. Da qui, si è sviluppato un interessante confronto con i partner volto anche a ridurre l’impatto della chimica e a fare un’analisi di gestione che migliorasse i nostri processi. Fare rete è stato fondamentale, per aprire le nostre visioni e integrare l’agricoltura in percorsi tecnologici molto ambiziosi. I vantaggi li stiamo sperimentando, ciascuno con il proprio contributo: vogliamo estendere questo percorso ad altre aziende del territorio che si occupano di viticoltura sostenibile”.