Stiamo parlando della prima Provincia in Italia per Prodotto Interno Lordo Agricolo, una provincia che ha realizzato nel 2010 oltre un miliardo di euro e svariati miliardi di indotto a monte e a valle delle filiere agroalimentari. Stiamo parlando di un settore per il quale molte competenze sono state delegate alle Regioni e poi, a cascata, alle singole Province. Stiamo parlando di un Assessorato Provinciale che, con i suoi uffici e con la valenza di Pubblica Amministrazione dovrebbe accompagnare e assicurare il massimo supporto alle imprese agricole nello svolgimento delle attività.
"Purtroppo le cose non stanno in questi termini – interviene in modo deciso il direttore di Coldiretti Brescia Mauro Donda – e l’Assessorato all’Agricoltura della provincia di Brescia sta diventando la fonte di problemi piuttosto che un ente di riferimento per la loro risoluzione. Forse una buona parte del problema nasce dal fatto che da qualche tempo in Assessorato non esiste nessun Direttore incaricato a tempo pieno: questa situazione sta generando non poche difficoltà. Si tratta di una situazione inaccettabile e paradossale. Senza nulla togliere al ruolo e al lavoro dell’Assessore Gian Francesco Tomasoni e riconoscendo comunque l’impegno e la professionalità dei dirigenti che in questi ultimi anni hanno a vario titolo gestito la Direzione, non è possibile tollerare una condizione in cui singoli funzionari operano in assenza di coordinamento, senza una comune linea di indirizzo ed assumendo, talvolta in piena autonomia, iniziative in palese difformità rispetto alle restanti province della Lombardia, in barba alle indicazioni fornite dalla Regione".
"Sono sempre di più le questioni che impattano sulle imprese agricole e per questo è necessario avere negli uffici provinciali un valido riferimento ed una proficua collaborazione. Di azioni inopportune, che rischiano di mettere in seria difficoltà le imprese agricole bresciane non sappiamo che farcene".