“L’annata agraria appena conclusa è stata particolarmente pesante per le imprese agricole mantovane. Nonostante l’agricoltura sia il settore che meno di altri risente della congiuntura economica negativa, il 2014 è stato segnato negativamente dalle anomalie climatiche che talvolta hanno anche provocato gravi danni con eccessi di vento, acqua o grandine ma che più in generale hanno depresso i consumi, soprattutto per le produzioni ortofrutticole in pieno campo. Negli ultimi dodici mesi in Lombardia sono caduti più di mille millimetri di pioggia che hanno influenzato la crescita delle colture e hanno sommerso le campagne lombarde.
Un danno non solo produttivo ma anche ambientale, che colloca tra le priorità il tema della gestione del territorio. In molti comparti il clima, eccessivamente umido e piovoso, ha anche costretto gli agricoltori mantovani a sostenere maggiori costi per portare a maturazione i prodotti mantenendo qualità e salubrità ottimali. Ad un aumento generalizzato delle spese – dovuto in buona parte anche alla fiscalità diretta ed indiretta ed ai crescenti costi burocratico-amministrativi – non ha fatto da contraltare l’aumento dei prezzi alla produzione. Il valore delle materie prime agricole dipende sempre meno dalla legge della domanda e dell’offerta applicata al mercato globale. Anzi, gli agricoltori subiscono le conseguenze negative della volatilità sempre più spinta dei mercati, un fenomeno che ha diverse cause ma, senza dubbio, favorito dalla scarsa trasparenza delle filiere agroalimentari e da un mercato globalizzato senza regole adeguate. Questo non consente al nostro sistema agricolo di competere ad armi pari, che invece valorizza le eccellenze e la reputazione dell’autentico Made in Italy agroalimentare”.
ANALISI ANNATA AGRARIA CONSIDERANDO ASPETTO CLIMATICO
Il mese di novembre, come da tradizione, è il periodo in cui le imprese agricole tirano le somme sull'annata agraria appena trascorsa e pongono le basi per programmare le nuove campagna produttiva per l’anno a venire. L’anno 2014 come del resto il precedente 2013 sarà ricordato come “l’anno della pioggia” e degli eventi calamitosi.
Secondi i dati forniti dal CO.DI.MA. a Gennaio le precipitazioni mensili ammontano a 125.6 mm, più del triplo del valore medio atteso, che ne fanno il quinto più piovoso dall’inizio delle rilevazioni. La temperatura media registrata nel mese di febbraio è stata di 8.8°C, valore superiore di ben 4.4°C rispetto alla media del periodo, che ne fa il più caldo dell’intera serie storica. Il picco massimo di temperatura è stato raggiunto il giorno 24 con 16°C, mentre la minima è stata toccata il giorno 14 (3.4°C). Nel complesso l’inverno 2013-2014 si colloca al primo posto tra i più caldi dall’inizio delle rilevazioni Le precipitazioni mensili di febbraio sono risultate pari a 112.8 mm, più del triplo del valore medio atteso per il mese di febbraio, che ne fanno il sesto più piovoso dall’inizio delle rilevazioni.
Altro mese molto piovoso è stato aprile, mese delle semine, con precipitazioni mensili pari a 112.4 mm, quasi il doppio del valore medio atteso. Il mese di luglio ha registrato precipitazioni pari a 99.8 mm, circa il doppio del valore medio atteso per il mese, che ne fanno il dodicesimo più piovoso dall’inizio delle rilevazioni nel 1840. Sul periodo gennaio-luglio lo scarto dalla media trentennale sale a +225.5 mm (568.2 mm contro i 342.7 mm attesi). Il mese di luglio è stato caratterizzato da tali eventi. I giorni 8 e 9 luglio la grandine e l’eccesso di pioggia
ha colpito la zona sud orientale nella specifico Pegognaga, Quistello, Moglia, Borgofranco sul Po e zona sud occidentale, Viadana. Il 17 e 18 luglio la grandine accompagnata da vento ed eccesso di pioggia hanno colpito i comuni dell’alto mantovano e mantovano occidentale (nello specifico Ceresara, Guidizzolo, Castel Goffredo, Piubega, Gazoldo degli Ippoliti, Viadana, Sabbioneta). Il fenomeno è stato qualificato come nubifragio. La capannina di Ceresara ha segnato circa 50 mm di pioggia in due ore, quella di Medole 54 mm in tre ore. Il 25 e 26 luglio l’eccesso di pioggia ha colpito nuovamente i comuni dell’alto mantovano, nello specifico Asola, Ceresara, Volta Mantovana, Castiglione delle Stiviere, Medole, Monzambano, Castel Goffredo e Canneto sull’Oglio. Le stazioni meteo del CO.DI.MA. hanno rilevato quantitativi di pioggia elevati: una media di 54 mm nell’arco di 3 ore (dalle 3 alle 6 della mattina del 26 luglio), con picchi di 84 mm a Ceresara, 62,4 mm a Canneto sull’Oglio sempre nello stesso arco temporale.
Il danno diretto alle colture quali seminativi (mais, erba medica, soia), ortofrutticole (kiwi, insalate, pomodori, meloni, angurie) risulta essere del 70-80 % con punte anche del 90-100 %. Per alcune colture, ad esempio i meloni, le condizioni avverse del periodo, ovvero precipitazioni abbondanti e l’alternanza di giorni molto caldi a giorni con basse temperature, hanno creato le condizioni ottimali per un fortissimo attacco di peronospora (malattia delle piante) che ha inciso notevolmente sulla resa e qualità del prodotto finale.
Oltre ai fenomeni sopracitati le forti precipitazioni hanno originato esondazioni in alcuni tratti che attraversano gli appezzamenti di aziende agricole creando ulteriori danni a causa del ristagno idrico.
La furia di una grandinata è imprevedibile ed i danni conseguenti sono difficilmente rimediabili, ma i danni causati da ristagni idrici per esondazione possono essere oggetto di discussione. A fronte di tutto ciò sentiamo la necessità di porre all’attenzione alcune problematiche che in qualche modo sono collegabili a quanto detto in precedenza in quanto riguardano alcuni aspetti di carattere ambientale che sono da considerarsi cause, effetti e conseguenze dei danni che le nostre aziende subiscono in parte quotidianamente ed in parte per effetto di eventi eccezionali. Gli agricoltori e i Consorzi di Bonifica negli ultimi anni si sono trovati ad operare in un labirinto di norme, burocrazia e vincoli che spesso hanno reso difficile, se non impossibile, l’espletamento delle normali pratiche di manutenzione e gestione del territorio.
Di seguito alcuni grafici (fonte CO.DI.MA.) che rappresentano le precipitazioni registrate ed elaborate fino ad agosto
ANDAMENTO PER COMPARTI DELL’AGRICOLTURA MANTOVANA
COLTIVAZIONI ERBACEE
La tabella qui di seguito evidenzia le superfici per tipologia colturale relative all’anno 2014 (dati SIARL)
| COLTURA |
SUPERFICIE (Ettari) SAU |
% RISPETTO A SUPERFICIE PROVINCIALE SIARL (170000 Ha) Escluso tare e fabbricati |
VARIAZIONE 2014/2013 IN SUPERFICIE |
| Barbabietole da zucchero |
2570 |
1,5 |
+ 770 |
| Pomodoro |
3630 |
2,1 |
+ 830 |
| Girasole |
284 |
0,1 |
+ 50 |
| Riso |
1030 |
0,6 |
= |
| Soia |
10800 (+ 3500 secondo raccolto) |
6,4 |
+ 1900 |
| Mais |
47000 (+ 9800 secondo raccolto) |
27,7 |
- 3200 |
| Silomais |
13900 (+ 4250 secondo raccolto) |
8,2 |
- 1300 |
| Frumento tenero |
19150 |
11,3 |
- 2850 |
| Frumento duro |
4800 |
2,8 |
- 1200 |
| Orzo |
3800 |
2,2 |
- 400 |
| Sorgo da granella |
880 (+ 280 secondo raccolto) |
0,5 |
|
| Cocomero |
790 |
0,4 |
- 40 |
| Melone |
2100 |
1,2 |
- 150 |
| Piante orticole in pieno campo |
1400 |
0,8 |
+ 300 |
| Piante orticole in tunnel |
100 |
0,06 |
= |
| Pioppo |
3100 |
1,8 |
+200 |
| Vivaio forestale |
73 |
0,004 |
= |
| Vivaio ornamentali |
1063 |
0,7 |
- 88 |
| Vite |
1730 |
1 |
- 20 |
| Pesche |
290 |
0,2 |
- 38 |
| Pere |
743 |
0,4 |
- 40 |
| Mele |
154 |
0,01 |
|
| Actinidia |
440 |
0,03 |
|
| Erba Medica |
25400 |
15 |
|
| Prato polifita da vicenda |
7400 |
4,3 |
|
| Prato stabile |
1100 |
0,6 |
|
| Erbaio graminacee |
6000 |
3,5 |
|
| Riposo volontario |
7732 |
4,5 |
COMPARTO CEREALICOLO
MAIS: anche quest’anno si nota una riduzione della superficie investita.. Nel complesso si stima una buona resa di circa 120-130 q.li/ha. La preoccupazione arriva dal costo di essicazione in quanto quest’anno inciderà notevolmente sul costo di produzione a causa dell’eccessivo grado di umidità della granella raccolta. Quest’anno l’andamento climatico non ha favorito lo sviluppo delle micotossine, anche se presenti laddove il mais non risulta essere stato trattato. Sul fronte prezzi rispetto allo stesso periodo dello scorso anno si registra un calo di circa 3 €/q.le.
| ANALISI COSTI RICAVI |
||
| Mais |
Totale € |
|
| Ricavi |
130 q.li ettaro 15,5 €/q.le |
2015.00 |
| Costo produzione |
2060.00 |
|
| Margine |
-45,00 |
|
FRUMENTO: nonostante le condizioni climatiche avverse la resa è stata buona con rese produttive tra i 50/60 q.li/Ha. Anche in questo caso si registra una contrazione del prezzo rispetto allo stesso periodo dello scorso anno di 2,1 €/q.le. Nell’ultimo periodo è da registrare un aumento significativo del prezzo del frumento duro che ha registrato un + 9,3 €/q.le nelle contrattazioni della borsa merci di Mantova del mese di ottobre
| ANALISI COSTI RICAVI |
||
| Frumento |
Totale € |
|
| Ricavi |
60 q.li ettaro 17.8 €/q.le |
1068.00 |
| Costo produzione |
1000.00 |
|
| Margine |
68.00 |
|
SOIA: secondo anno consecutivo che vede la superficie investita a soia aumentate con problemi nel reperire la semente. Buone le rese che si attestano a 45 q.li/ha. Per quanto riguarda il prezzo si registra forte contrazione rispetto allo stesso periodo dello scorso anno di 7.4 €/q.le.
| ANALISI COSTI RICAVI |
||
| Soia |
Totale € |
|
| Ricavi |
45 q.li ettaro 34.1 €/q.le |
1534.00 |
| Costo produzione |
1600.00 |
|
| Margine |
- 66.00 |
|
RISO: produzione nella media degli scorsi anni ma nelle semine tardive si assiste ad un calo produttivo di circa il 10%. Le basse temperature nel periodo di crescita delle piante hanno rallentato il ciclo produttivo e la maturazione. Raccolta di riso caratterizzata da un alto tenore di umidità per effetto di un clima, quello di questo anno, generalmente umido. Il settore viene minacciato dall’ingresso sui mercati di riso asiatico, dalla Cambogia in particolar modo, a seguito dell’azzeramento dei dazi doganali da parte dell’Unione Europea. Riso che sul mercato viene venduto a prezzi inferiori a quello italiano.
Per quanto riguarda i prezzi del riso nazionale, buone le quotazioni: per il carnaroli fino a 58 euro/q.le, mentre il vialone nano sui 73 euro/q.le.
POMODORO: per il pomodoro da industria si registrano un calo di produzioni del 50 % per effetto dei ritardi di trapianto e delle condizioni climatiche. Contestualmente sui assiste ad una contrazione dell’aspetto qualitativo. Prezzo pressoché invariato rispetto allo scorso anno.
ORTICOLTURA: il settore orticolo (insalate) ha vissuto e sta soprattutto tutt’ora vivendo un periodo negativo Grossi problemi nei trapianti dove in certi casi si è dovuto buttar via le piantine in quanto non più idoneo al trapianto stesso. Cali produttivi anche del 40 % con prezzi del 20 % inferiori rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
COLTIVAZIONI FRUTTICOLE
VITE: Per quanto riguarda la produzione vinicola, si registra un calo intorno al 15%, sempre per effetto del clima (non caldo) che ha abbassato il grado zuccherino delle uve che influirà, seppur in modo non rilevante, sulla qualità della produzione vinicola. Nell’ultima parte della stagione, il clima mite ha favorito una buona maturazione delle uve nere. Dal punto di vista delle quotazioni da registrare un buon andamento delle uve lambrusco, mentre pressoché stazionarie le quotazione delle uve in collina.
PERE – MELE – PESCHE: dal punto di vista produttivo, che ha effettuato correttamente i trattamenti fitosanitari, non ha subito particolari cali produttivi e qualitativi. In questo settore si è assistito ad un grave problema commerciale derivante dall’embargo con la Russia.
KIWI: produzione qualitativamente e quantitativamente soddisfacenti, anche dal punto di vista della remunerazione agli imprenditori. Rimane la preoccupazione della malattia “batteriosi del kiwi” che ha colpito in modo grave alcuni impianti a kiwi con conseguente estirpo o altre pratiche agronomiche che comprometteranno il risultato produttivo aziendale per i prossimi anni.
MELONI E ANGURIE: il meteo del periodo maggio / giugno e fino a metà luglio, ha influito notevolmente sulle coltivazioni ortofrutticole, prevalentemente nelle colture a meloni, angurie a causa dello svilupparsi delle malattie quali peronospora che, in alcuni casi, ha comportato perdite produttive con punte del 60%. A questo si aggiunge la forte grandinata del 17 e del 18 luglio che ha colpito un vasto territorio del mantovano, circa 500 ettari, dove la cultura del melone è strategica. Vista la carenza produttiva, in alcuni periodi dell’estate si sono raggiunte quotazioni soddisfacenti, ma nel complesso annata che registra una media di un -30% di produzione.
DOP – LATTIERO CASEARIO - ZOOTECNIA
PRODUZIONI DOP: Grana Padano e Parmigiano Reggiano: L’andamento delle quotazioni delle due DOP per eccellenza è visibile nei grafici sottostanti, dove viene evidenziate un trend negativo da inizio anno in contro tendenza con gli anni precedenti dove in genere nel mese di settembre si assisteva ad un incremento. Per quanto riguarda il latte destinato all’industria, come noto il 16/01/2014 Coldiretti, Confagricoltura, CIA e ItaLatte hanno firmato l’accordo per il periodo 1 febbraio-30 giugno 2014, che prevedeva una retribuzione di 0.445 €/kg. Ad oggi è in corso la trattativa per la definizione di un nuovo accordo.
ALLEVAMENTI BOVINI: Le persistenti difficoltà di assorbimento nel mercato finale hanno determinato anche nel terzo trimestre del 2014 una flessione delle macellazioni di carne bovina (-5,6% nei primi nove mesi del 2014). Di riflesso al calo delle domanda, si evince dal report Trimestrale Tendenze relativo al settore del bovino da carne, i prezzi del bestiame vivo stanno continuando ad accusare diffusi cedimenti. Secondo l'indice Ismea, il terzo trimestre del 2014 si è chiuso con un calo medio delle quotazioni all'origine del 3% su base annua, con punte molto negative per le vacche (-10%) e i vitelli (-7%).
Una nota positiva proviene invece dai costi dei fattori di produzione, che sempre secondo l'indice Ismea si sono ridotti nel trimestre di osservazione del 3% su base tendenziale. A contrarsi è stata soprattutto la componente mangimistica, inferiore del 7,5% rispetto allo stesso periodo di un anno fa. Timidi segnali di ripresa si rilevano infine nei consumi domestici, sebbene permanga, sottolinea l'Istituto, un orientamento dei consumatori verso i tagli meno pregiati. I dati del panel famiglie Ismea - Gfk/Eurisko indicano un recupero della spesa di carne bovina dell'1,3% nei primi otto mesi dell'anno.
ALLEVAMENTI SUINI: L’annata dal punto dei prezzi ha subito una riduzione fino a metà anno per poi riprendersi nella seconda parte fino a agosto. Da settembre si assiste ad ulteriore riduzione per effetto anche dei problemi insorti all’interno della Commissione Unica. L’andamento del prezzo delle materie prime specie nella seconda parte dell’anno non ha aggravato ulteriormente un settore che sta attraversando un momento particolarmente difficile anche per la chiusura di macelli importanti sul territorio provinciale. Rispetto allo scorso anno nelle stesso periodo va registrata una contrazione del prezzo di 0.05 €/kg. È opportuno evidenziare che a fronte di 49 settimane di contrattazione la firma congiunta delle due parti interessate alla definizione del prezzo è avvenuta solo 18 volte, mentre per 31 contrattazioni si sono usate gli strumenti alternativi previsti dal regolamento ovvero range, fissazione del segretario e medie. Ad aggravare le difficoltà del comparto si aggiunge la preoccupazione degli allevatori sulla valutazione della carcassa a peso morto e di conseguenza sulla sua formulazione del prezzo.
| ANALISI COSTI RICAVI |
||
| Costo suino in allevamento da ingrasso |
Totale € |
|
| Ricavi |
Suino del peso di 170 kg al prezzo di 1.43 €/kg |
243.10 |
| Costo produzione |
1.50 €/kg (58 % è costo di alimentazione) |
255.00
|
| Margine |
- 11,90 |
|
È stata per ora abbandonata l’opportunità di introdurre il cosiddetto suini leggero o intermedio che allo stato attuale da origine a costi tra le due tipologie similari; inoltre i costi di start up sono elevati
ALLEVAMENTI AVICOLI: il pollame rimane il settore più dinamico tra le carni con produzione e consumo in aumento dal 2007, anche se di recente il ritmo di crescita è apparso più lento rispetto al passato. La produzione comunitaria ha continuato ad espandersi nel 2013, soprattutto grazie al contributo di Germania e Polonia (rispettivamente +2% e +8% nei confronti del 2012) e, in base alle previsioni di breve periodo recentemente divulgate dalla DG Agricoltura della Commissione Europea, dovrebbe aumentare, seppure in misura piuttosto contenuta, anche nel prossimo biennio (meno dell'1% sia nel 2014 che nel 2015). In un contesto economico ancora fragile, il consumo di carne di pollame dovrebbe continuare ad aumentare - lievemente - , poiché grazie alla sua competitività di prezzo non dovrebbe risentire della maggiore offerta stimata di carni bovine e suine. L'UE si conferma un forte esportatore netto, con più di 500.000 tonnellate che nel 2013 hanno varcato i confini comunitari, nonostante la decisione del luglio 2013 di azzerare la restante parte delle sovvenzioni all'esportazione. Tuttavia, la politica finalizzata all'autosufficienza messa in atto dal governo russo ha ridotto i flussi diretti verso la Russia del 18%, trainando al ribasso anche le vendite in Ucraina e Bielorussia e facendo complessivamente diminuire le esportazioni comunitarie dell'1% rispetto al 2012. Con l'aumento della concorrenza da parte del Brasile sul mercato mondiale e la riduzione della domanda russa, le esportazioni potrebbero ridursi ulteriormente nel 2014 per poi risalire nel 2015. Dopo due anni di aumento delle importazioni, il 2013 è stato caratterizzato da un calo del 6% principalmente a causa dei minori acquisti dal Sud America, in particolare dal Brasile ( -12 %). L'UE si è indirizzata verso nuovi mercati di approvvigionamento, in particolare la Tailandia (+15 % rispetto al 2012) dopo la rimozione del divieto comunitario sul pollo fresco di provenienza thailandese. Nel breve periodo, tuttavia, il rallentamento della crescita dei consumi interni dovrebbe tenere le importazioni ad un livello di stabilità.
ANALISI ALTRI COMPARTI
PIOPPICOLTURA: l’annata in termini di accrescimento delle piante è stata particolarmente positiva, per effetto dell’abbondanza di acqua nei primi mesi dell’anno ovvero alla ripresa vegetativa. Difficoltà invece per la realizzazione dei nuovi impianti. Prezzi pressoché invariati e paragonabili alle quotazioni registrate negli anni ‘80. Terreni investiti a pioppo in aumento rispetto all’annata precedente per effetto della chiusura PSR. Preoccupazione nel settore a causa della crisi delle aziende acquirenti che lavorano il legno per la produzione di compensato.
VIVAISMO: il vivaismo forestale (pioppelle) ha riscontrato problemi per effetto delle condizioni climatiche che in alcuni casi hanno indotto gli imprenditori agricoli a non effettuare la piantumazione. Continua il momento di crisi per il vivaismo delle piante ornamentali. La crisi generalizzata che il nostra Paese sta attraversando rappresenta per il comprensorio cannetese un grossissimo problema; si spera in una valorizzazione del settore attraverso Expo 2015.
AGRITURISMO: il settore agrituristico ha risentito del clima piovoso dei mesi di luglio / agosto, mesi importanti per l’attività ricettiva mantovano, riprendendosi con i mesi di settembre / ottobre dove il clima era più favorevole. Soprattutto nell’alto mantovano, nei territori in prossimità del Lago di Garda con forte attrattiva turistica, garantisce alle strutture una buona presenza di ospiti, in special modo stranieri. Nel settore si assiste ad una flessione delle prenotazione dei turisti italiani che prediligono soggiorni brevi, mentre sono in aumento gli stranieri che richiedono alloggi per periodi prolungati, attirati dal verde, dalla tranquillità e dalla possibilità di fare sport all’aperto. Nel mantovano le strutture esistenti sono 224. Da rilevare che molte strutture si stanno organizzando per migliorare l’accoglienza degli ospiti in previsione di Expo 2015.
VENDITE DIRETTE: i Mercati di Campagna Amica, dal 2008 al 2013 hanno registrato un incremento costante e positivo, soprattutto nel periodo di maggior crisi. I mercati di vendita diretta incontrano sempre più il favore dei consumatori, rispondendo alle necessità dei cittadini forti del rapporto qualità / prezzo.
In provincia di Mantova, i mercati di Campagna Amica continuano a crescere e ad oggi si contano sette mercati con cadenza settimanale o quindicinale, oltre alla presenza ad appuntamenti di rilievo nazionale e regionale dove sempre più vengono richiesti i prodotti e i produttori locali. In crescita l’offerta di corsi ed iniziative con l’intento di fornire maggior consapevolezza al cittadino sul cibo, la provenienza e l’impiego in cucina.