Quando è arrivato il fax che sospendeva gli ordini per la Russia, Davide Cabrini, coltivatore di angurie, meloni e zucche a Magnacavallo, nel cuore del Mantovano, ha pensato che quella era l’ultima goccia di una stagione da dimenticare: “Prima il tempo con luglio e agosto dove non ci sono stati due giorni di seguito senza pioggia, poi il crollo delle quotazioni e adesso anche il blocco russo. La situazione è pesante, molte aziende rischiano la chiusura”.
Secondo le rilevazioni di Coldiretti Lombardia, sulle produzioni di angurie e meloni si registrano perdite fra il 30 e il 50 per cento, concentrate in particolare nella zona di Mantova e Cremona, la culla del cocomero lombardo. In tutta la regione – spiega la Coldiretti Lombardia – ci sono più di tremila ettari dedicati a queste colture, con una produzione (compresa quella delle province di Brescia, Milano, Lodi e Pavia) che supera i 20 milioni di pezzi per un peso di quasi 100 milioni di chili.
“Nella mia azienda il raccolto di agosto è tutto perso - racconta Massimo Perini, 50 anni, cremonese di Casteldidone, che su 10 ettari produce meloni IGP e zucche – le piante sono morte soffocate dall’acqua e dal fango oppure hanno dato frutti che non sono cresciuti. Un disastro. Speriamo almeno per settembre”.
Secondo una stima prudenziale della Coldiretti regionale, in Lombardia il danno per i produttori supera i 10 milioni di euro, a causa di mancati raccolti per il maltempo e per il crollo delle quotazioni. “E adesso ci si è messo anche l’embargo russo – spiega Ettore Prandini, Presidente della Coldiretti Lombardia – l’Europa ha stanziato aiuti per l’ortofrutta in tutti i paesi dell’Unione, ma prima bisogna vedere se saranno sufficienti, poi serve che arrivino subito e terzo è necessario che siano potenziati per coprire gli altri settori colpiti come i formaggi, le carni suine e i prosciutti che sono una parte importante del nostro export verso Mosca”.
Alcuni caseifici del grana padano hanno già ricevuto disdette e la stessa cosa sta succedendo per frutta e verdura. “Io esporto in Russia circa il 10 per cento delle mie angurie – spiega Davide Cabrini – prima di ferragosto mi hanno avvertito che era tutto bloccato e che le richieste venivano sospese. Ed è stata l’ennesima tegola di una stagione perduta, molte aziende rischiano di non riuscire a rialzarsi con un impatto su centinaia di posti di lavoro solo nella nostra zona”.
La mappa lombarda dell’anguria e del melone
(terreni in metri quadrati nel 2014)
| BERGAMO |
BRESCIA |
CREMONA |
MANTOVA |
MILANO |
PAVIA |
LODI |
LOMBARDIA |
|
| ANGURIA |
23.850 |
184.630 |
1.234.313 |
7.624.402 |
16.170 |
135.756 |
9.219.121 |
|
| MELONE |
64.412 |
182.640 |
942.427 |
21.162.062 |
3.470 |
53.800 |
90.000 |
22.499.021 |
| TOTALE |
88.262 |
367.270 |
2.176.740 |
28.786.464 |
19.640 |
189.556 |
90.000 |
31.718.142 |
Fonte: Elaborazione Coldiretti Lombardia su dati Siarl