Brebemi, risolto il nodo delle aree rimaste intrappolate fra il percorso della Tav e quello della nuova autostrada Milano-Bergamo-Brescia. Il problema riguardava una “zona morta” di un milione e mezzo di metri quadrati di campi chiusi fra le due grandi opere e non più utilizzabili o accessibili in alcun modo. Si tratta di un’area grande come cento volte la Basilica di San Pietro o come 128 volte il Duomo di Milano.
 
La competenza era divisa a metà fra Brebemi e Tav e il problema era una gestione unificata degli espropri e dei relativi indennizzi. In un incontro il 20 giugno scorso si è perfezionato l’accordo tra Rfi e Brebemi che consente a ciascuno, secondo la propria competenza, l’acquisizione e il pagamento delle rispettive aree. 
 
“Grazie all’impegno di tutti, istituzioni, agricoltori e società costruttrice stiamo progressivamente risolvendo la situazione delle cosiddette aree interposte – spiega Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti Lombardia – l’impegno a questo punto deve essere di concludere il percorso con il saldo di quanto dovuto sul totale degli espropri lungo la Brebemi entro l’inaugurazione della tratta. Sarebbe un segnale importante per le aziende agricole, un buon messaggio da parte delle istituzioni e una medaglia al petto della società costruttrice che dimostrerebbe fino in fondo di aver tenuto fede agli impegni e di aver preso in considerazione le esigenze dei territori”.