“Il 2015 verrà ricordato, dagli agricoltori, come l’anno della nuova PAC e come l’estate più calda degli ultimi decenni. Verrà ricordato da tutti anche come l’anno di EXPO e del ritrovato orgoglio nazionale”. Questo, in breve, il pensiero del Presidente Ettore Prandini in occasione della conferenza stampa di presentazione dei numeri dell’annata agraria e della giornata provinciale del Ringraziamento che si terrà domenica 8 novembre a Brescia.
Il positivo effetto di EXPO si sta già misurando in termini di aumento dell’esportazione agroalimentare e l’auspicio è che nel breve e medio periodo possa portare benefici anche all’agricoltura italiana e per gli agricoltori italiani.
Ma i conti per ora ancora non tornato. Infatti in termini di Prodotto Interno Lordo complessivo, l’annata agraria bresciana registra un notevole calo rispetto alla 2013/2014, con una diminuzione complessiva del 7,45%, non sui volumi ma sui prezzi riconosciuti.
Come spesso capita, il dato aggregato non rappresenta appieno la situazione di assoluta sofferenza di molti comparti, soprattutto quelli zootecnici, della quale peraltro si erano avute le prime avvisaglie nell’autunno scorso. Valga per tutti l’analisi del fatturato del latte alla stalla che registra una diminuzione secca del 13,2% rispetto all’anno precedente; dato che sarebbe stato peggiore se non compensato parzialmente dal costante aumento di produzione. Rispetto al prezzo dell’estate 2014 (44,5 cents/litro) oggi si assiste infatti ad un calo medio del 20%.
“E’ interessante notare come in piena crisi genarle e congiunturale – interviene Ettore Prandini - il saldo di occupati in campo agricolo nel periodo 2009 – 2014 sia ampiamente positivo con 1.500 nuovi dipendenti a compensazione dei 600 lavoratori autonomi in meno. Su questo tema è importante anche sottolineare il ruolo dei giovani in agricoltura che, grazie alla diversificazione delle attività agricole e all’introduzione delle multifunzionalità, sempre più restano, tornano o si avvicinano all’agricoltura generando un ricambio generazionale determinante a dare continuità al settore”.
“Ritrovare il giusto reddito per le imprese agricole oggi vuol dire far sopravvivere una parte importante del nostro comparto agroalimentare – conclude Prandini – e per far questo dobbiamo lavora su più fronti, a partire dall’obbligatorietà dell’indicazione dell’origine in etichetta dando le giuste informazioni ai consumatori sulle materie prime utilizzate. Produrre yogurt o mozzarella con latte fresco e decisamente diverso che utilizzare polvere di latte o cagliata”. E' questa la vera battaglia che l'Italia deve fare in Europa a tutela del reddito delle imprese agricole.