7 Settembre 2015
MANTOVA – IN 60 DA MANTOVA AL BRENNERO, DELEGAZIONE DI GIOVANI A BRUXELLES. CARRA: “BASTA INGANNI”

Dal latte austriaco diretto a La Spezia alle cagliate provenienti dalla Germania e dirette in Puglia, ma anche pancette fresche, con marchio non identificabile, destinate ad un’industria di salumi di Verona, e porri e altre verdure provenienti addirittura dalla Svezia e destinate ad una cooperativa in provincia di Bergamo. Queste alcune delle scoperte fatte dalla Coldiretti nell'ambito della grande mobilitazione al valico del Brennero per la difesa del Made in Italy agroalimentare.
 
Una sessantina i mantovani che hanno partecipato alla manifestazione, guidati dal Presidente provinciale Paolo Carra e dal direttore Giovanni Roncalli. Una delegazione del gruppo Coldiretti Giovani Impresa è volata, invece, a Bruxelles.
 
I produttori di Coldiretti, affiancati da Polizia, Guardia di Finanza e Carabinieri dei Nas hanno già hanno ispezionato decine di camion in transito al Brennero per portare in Italia prodotti dall’estero, pronti a diventare italiani. Dalle cagliate con i colori della bandiera italiana dirette in Puglia per essere trasformate in mozzarelle – informa la Coldiretti - alle pancette fresche, con il marchio sbiadito, destinate ad una industria di salumi nel veronese, pronte ad essere stagionate per diventare italiane. Nella circostanza, il carico di pancetta è stato posto sotto vincolo sanitario da parte dei Carabinieri dei Nas che hanno effettuato il controllo. Tra i camion fermati – conclude la Coldiretti - anche uno che trasportava porri e altre verdure, figli per eccellenza del sole, ma in questo caso il camion, diretto in provincia di Bergamo, proveniva addirittura dalla Svezia.
 
“Il rischio – ha commentato  il presidente di Coldiretti Mantova Paolo Carra all’apertura dei portelloni dei camion - è che queste materie prime e questi semilavorati, trasformati nel nostro Paese, diventino automaticamente  prodotti italiani. All’Europa chiediamo chiarezza sulla provenienza di tutti i prodotti. Al consumatore deve essere ben chiaro in etichetta l’origine di ciò che porta sulla propria tavola. Se le materie prime provengono dall’estero deve esserci scritto, perché chi fa la spesa  deve poter scegliere a ragione veduta”.

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